Simone Stucchi muore a 22 anni durante la rissa a Pessano con Bornago. Vimercate sconvolta

Tutti conoscevano il giovane, anche il sindaco sotto choc. I genitori gli avevano preso un’edicola

Simone Stucchi, al centro, con gli amici: è deceduto per un’emorragia

Simone Stucchi, al centro, con gli amici: è deceduto per un’emorragia

Vimercate (Monza) -  L’ultimo gelato nella sua via Vittorio Emanuele. Se l’era gustato fianco a fianco con il padre poche ore prima di finire accoltellato in una strada di Pessano, dopo un regolamento di conti fra bande rivali. La vittima, Simone Stucchi, 22 anni, era cresciuto nel salotto di Vimercate, papà Massimiliano è uno storico edicolante del centro. E a quel figlio tanto amato aveva appena comprato un chiosco. Avrebbe venduto giornali anche lui, ma a Concorezzo. Seconda generazione di un’attività che era diventata un punto fermo nella loro vita.

Un futuro tracciato forse per ancorare quel ragazzo tanto amato ma così difficile da capire alla realtà dopo qualche intemperanza. Aveva piccoli precedenti, ma i genitori pensavano che con il lavoro fisso sarebbe rientrato tutto nella norma. E mercoledì sera, prima della chiusura, lui e papà si erano concessi un cono, sulla strada dello shopping e dello struscio. "Erano così felici - racconta Antonino Biondo, un amico di famiglia -. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Sono sconvolto".

Uno stato d’animo che si è trasformato in una cappa di tristezza, tutti qui conoscevano il ragazzo: "Sembra impossibile che non lo rivedremo più. Si fanno tanti progetti e poi capita una tragedia di questa portata e finisce tutto", aggiunge Andrea Assi, le sue vetrine sono a pochi passi dall’edicola Stucchi. "Simone aiutava i genitori". In piazza c’è chi ricorda i tanti sacrifici che hanno fatto "quando lui e la sorella erano piccoli per conciliare un’attività famosa per non chiudere mai con la vita privata". Forse per questo ieri quella cler abbassata era già il segnale che qualcosa di grosso si era abbattuto su di loro.

«Sono sotto choc – dice il sindaco Francesco Sartini –. Confesso che faccio fatica a razionalizzare, non riesco a farmi una ragione dell’accaduto. Una famiglia così inserita colpita senza pietà". Il primo cittadino parla "del disagio emergente fra i ragazzi", Simone si muoveva nel quadrilatero della movida che ruota attorno a piazza Marconi. "Per contenere certe serate aveva messo il silenziatore nella zona, ho firmato un’ordinanza – ricorda –. Ma in questi anni abbiamo investito tanto sull’educazione. Sono sempre stato convinto che la repressione da sola non serva. Di fronte a un dramma di questa portata credo che dobbiamo riflettere tutti attentamente".

Ne è convinto don Mirko Bellora, il teologo alla guida della comunità pastorale cittadina. "Sui giovani serve uno sguardo nuovo. La sofferenza a volte si traduce in violenza. Il mio non è un giudizio, è uno spunto per gli adulti: manca tenerezza. E’ una battaglia di valori e anche la chiesa deve dare un messaggio". Le tapparelle a casa Stucchi sono abbassate, i genitori hanno trascorso il giorno più lungo vicino a Simone che non tornerà più. È morto poco dopo l’aggressione, all’ospedale San Gerardo di Monza, mentre un altro giovane, appena sedicenne, è ancora ricoverato, non in pericolo di vita, perché ha ricevuto una sassata in testa. Stucchi è stato raggiunto da un fendente sotto l’ascella sinistra, a poca distanza dal cuore, ed è deceduto per emorragia. Quando i soccorritori del 118 sono arrivati sul posto, attorno alle 23.30, le sue condizioni erano già molto gravi.