BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"Per i miei 90 anni? Il vaccino antinfluenzale"

È la richiesta choc fatta al sindaco Sironi che le faceva gli auguri. "Mi sono infuriato. Possibile che non ci siano dosi per gli anziani?"

di Barbara Calderola

Il sindaco augura buon compleanno alla nonnina e lei gli chiede un regalo: "Vorrei tanto un vaccino antinfluenzale". Per poco Simone Sironi non cade dalla sedia.

"Mi aspettavo mi dicesse dei fiori, un libro. È stato un pugno allo stomaco. Sentire una donna di 90 anni così spaventata mi ha commosso e mi ha fatto letteralmente infuriare. Possibile che non ci sia una dose per lei e per i suoi coetanei?".

"L’ho chiamata perché vive da sola e con il lockdown è separata dai parenti che fanno di tutto per starle vicino e sono preoccupati per la sua salute".

Dopo i convenevoli la pensionata, felice dell’imprevisto, si confida: "Per mesi, alla televisione, hanno detto che per noi anziani era importante quella puntura. Che può fare la differenza se si viene contagiati. Hanno cominciato a parlarne l’estate scorsa e adesso che è arrivato il momento, manca il medicinale. Mi sento presa in giro".

"L’ho rassicurata ma il caos del piano vaccinale è sotto gli occhi di tutti. Se a Concorezzo la protesta davanti agli studi dei medici ha richiesto l’intervento dei carabinieri, la situazione è tesa in tutto il territorio. Sono arrivate pochissime fiale, il rinvio degli appuntamenti è all’ordine del giorno, la gente è esasperata e i dottori pure".

Ne sa qualcosa una coppia di Usmate che per due domenica consecutive ha ricevuto la telefonata costernata dello specialista: "Mi spiace non ho le dosi, rimandiamo di una settimana". Dall’8 novembre al 15, e l’altro ieri, stesso copione, la mazzata finale: "Dovremmo farcela l’8 dicembre, sempre che mantengano la parola le provette arrivino davvero". Gli ultrasettantenni protagonisti dell’episodio sono rimasti senza parole "il nostro medico non c’entra", "è chi doveva provvedere che ha fallito. Ma sono i pazienti a pagare il conto. Finiremo col farlo a pagamento".

La situazione nel vicino hinterland milanese ha già spinto 71 comuni ad alzare la voce con la Regione. Il succo è pienamente condiviso dai colleghi brianzoli: "Siamo di fronte a un cane che si morde la coda, altroché organizzazione - dice Sironi – a farne spese sono persone e non numeri come la nostra nonnina". Anche i dottori non ne possono più dei continui rinvii. "Abbiamo messo a disposizione spazi ampi per farli uscire dagli studioli dove non sarebbero stati al sicuro, non potevano garantire il distanziamento, e loro hanno organizzato calendari continuamente cancellati e spostati sempre più avanti. Non si può continuare così".