Pensionati in fuga da fiamme e paura A fuoco il tetto della palazzina "Le urla, la puzza e siamo scappati"

L’allarme lanciato dagli operai che stanno ristrutturando le case Gescal di via Ozanam a Concorezzo. Salvi tutti i cinquanta inquilini scesi in strada. Ancora sconosciuta la causa che ha innescato il rogo.

Pensionati in fuga da fiamme e paura  A fuoco il tetto della palazzina  "Le urla, la puzza e siamo scappati"

Pensionati in fuga da fiamme e paura A fuoco il tetto della palazzina "Le urla, la puzza e siamo scappati"

di Barbara Calderola

Le urla e le fiamme sul tetto, è così che ieri poco dopo le 10 è scattato l’allarme in una palazzina Gescal in via Ozanam a Concorezzo: il passaparola dagli operai, che stanno ristrutturando l’edificio, fino agli appartamenti ha permesso di evitare tragedie. In pochi istanti si sono ritrovati tutti in strada: una cinquantina gli sfollati, nel frattempo era partita la chiamata d’emergenza ai vigili del fuoco e ai carabinieri. Il rogo si è sprigionato per cause da accertare, sulla copertura erano al lavoro i muratori della ditta che sta sistemando il condominio con il bonus del 110%, lo stabile è imbragato dal ponteggio da fine novembre, ieri erano in corso operazioni sulle guarnizioni prima della posa delle grondaie. Lo sgombero alle prime avvisaglie di pericolo è stato immediato.

"Abbiamo sentito delle grida e un odore acre, siamo scappati in strada", raccontano gli inquilini, la gran parte pensionati, sotto choc. "Ero uscito di prima mattina, mia moglie Teresa mi ha telefonato chiedendomi di rientrare immediatamente – aggiunge Girolamo Cutrona, residente e volontario di protezione civile –, quando sono arrivato non riuscivo a credere ai miei occhi". Un invalido è stato trasportato fuori a braccia. L’incendio è stato domato rapidamente, i pompieri si sono messi subito a valutare l’agibilità, mentre i condomini attendevano il responso in un parchetto nelle vicinanze. Sul posto anche il sindaco Mauro Capitanio che ha convocato le tute gialle "per offrire assistenza a tutti e cercare una soluzione per la notte, nel caso di necessità, ma le famiglie hanno contattato figli e parenti in autonomia". Per tre di loro, quelle del quarto piano, il rientro a casa non è possibile, serve tempo per sistemare i guasti provocati dal rogo, così andranno in albergo, mentre per le altre nove la brutta avventura era già finita dopo pranzo. Per tutti sono stati momenti terribili. "Ma nessuno di noi è ferito, per fortuna".

Incolumi anche i lavoratori che hanno lanciato l’allarme, quando è scoppiato l’inferno. Nello stabile ci sono 12 abitazioni, due delle quali in quota Aler. "Abbiamo consigliato di tenere le finestre chiuse nel quartiere per precauzione – ancora il primo cittadino – nessuno si è fatto male e questa è la cosa che conta. Ora bisogna capire perché è successo".