Pedemontana, l’avvio dell’iter per la tratta “D breve” fa infuriare i sindaci

È il primo passo per l’esproprio dei terreni interessati dall’opera "Avvisati con gli uffici già chiusi, accelerazione inopportuna ma faremo tutto il possibile per proteggere l’area e la sua gente"

I dieci sindaci che si stanno opponendo alla realizzazione della Pedemontana
I dieci sindaci che si stanno opponendo alla realizzazione della Pedemontana

Agrate Brianza, 7 agosto 2023 - “Trecentomila metri di suolo cancellato dal cemento, pari a 44 campi da calcio di verde distrutti per sempre: almeno non dicano che l’autostrada è green. In tempo di effetti da cambiamento climatico è fuori dalla storia".

"Stile indecoroso", "accelerazione agostana inopportuna". Sciabolate in arrivo dal Vimercatese per Regione, Pedemontana e Apl, dopo l’avvio dell’iter per l’autorizzazione della tratta “D breve”, la fisionomia dell’ultimo pezzo dell’infrastruttura scuote la Brianza Est alla luce del cambio di tracciato, dalla Bergamasca a questo spicchio di provincia per agganciare Teem e Brebemi con partenza da Usmate e "quattro corsie per senso di marcia parallele alla Tangenziale Est".

"La comunicazione ufficiale sulla novità è arrivata alle 14.55 di venerdì quando gli uffici municipali sono chiusi con preavviso telefonico il giorno prima - spiega Simone Sironi, sindaco di Agrate - questa è la considerazione per il territorio".

Lui e i colleghi della zona non usano mezze parole per commentare l’avviso anche delle procedure d’esproprio, primo passo per mettere a terra la contestatissima opera.

“Condotta alla progettazione definitiva nel cuore dell’estate, quando l’attenzione è più bassa - dicono i Comuni - ma questo non cambia i nostri propositi: faremo tutto il possibile per proteggere l’area e gli interessi della nostra gente". Sulle barricate, Francesco Cereda (Vimercate), Mauro Colombo (Bellusco), Andrea Esposito (Bernareggio), Angelo Mandelli (Burago), Monica Buzzini (Caponago); Rosella Maggiolini (Carnate); Davide Fumagalli (Cavenago); Daniel Siccardi (Ornago), Carla Della Torre (Sulbiate) e naturalmente Simone Sironi.

Gli amministratori attaccano "sull’inutilità della variante: nessuna relazione ne conferma la necessità, al contrario lo studio della Provincia firmato Pim dimostra che la ‘D breve’ non serve. Non migliorerà la viabilità, anzi potrebbe addirittura peggiorarla sull’asse est-ovest. Per non parlare dei nodi che l’opera nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto mitigare e che invece adesso trascura completamente: il passaggio sull’Adda grazie a un nuovo ponte e il traffico cronico della Sp 2, Monza-Trezzo".

Il Vimercatese ricorda che "è insostenibile anche il costo dell’infrastruttura come certificato dalla Corte dei conti, nonostante i forti investimenti pubblici la fattibilità dell’operazione non è provata". Ma è sul piano ambientale che il timore dei sindaci diventa angoscia: "Tratta ‘D breve’ significa quattro corsie per senso di marcia, 32 metri di calibro nel parco Pane e nelle poche aree agricole di pregio rimaste".

L’alternativa c’è: "Potenziare la Tangenziale Est, ma finora né il Pirellone, né le società hanno preso in considerazione l’opzione più ragionevole, risparmieremmo da tutti i punti di vista. Perché?".