
Pedemontana sulla Milano-Meda
Lentate sul Seveso (Monza e Brianza), 3 novembre 2015 - "Sono due anni che diciamo le stesse cose sulla Milano-Meda, ormai sono quasi stanca di denunciare i pericoli. In tutti questi mesi abbiamo chiesto con forza un intervento per la messa in sicurezza di questa strada, inadeguata ad accogliere il traffico di Pedemontana. L’abbiamo detto ma non è successo niente. Ora ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità".
Per Rosella Rivolta, sindaco di Lentate sul Seveso, per i suoi colleghi dei Comuni vicini e per la Provincia di Monza e Brianza, dopodomani - al taglio del nastro di Pedemontana - sarà il giorno della verità.
Rosella Rivolta non ha ancora deciso se parteciperà all’inaugurazione della tratta B1 che da Lomazzo porterà la nuova autostrada nel territorio del suo Comune. Ma una cosa è certa: aderirà con i colleghi della tratta B2 (oltre a Lentate, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Barlassina, Meda e Seveso) alla causa contro Autostrada Pedemontana Lombarda, accusata di inadempienza rispetto all’accordo di programma che prevedeva una serie di interventi sul territorio prima dell’apertura del nuovo nastro d’asfalto.
Mentre il presidente della Provincia di Monza e Brianza Gigi Ponti, dopo la chiusura di Regione e Pedemontana su tutte le richieste del territorio e lo ‘sgarbo istituzionale’ all’audizione in commissione, sembra intenzionato a disertare la cerimonia, lei ammette di essere incerta: "Sto decidendo se essere presente all’inaugurazione - dice Rosella Rivolta -. Quanto alla causa, la stiamo portando avanti insieme. Temiamo che si realizzi ciò che da anni stiamo dicendo". Il timore è quello di un incremento del traffico in un’area già congestionata senza che siano state prese le opportune misure per fronteggiare l’arrivo dei nuovi veicoli da Lomazzo su quello che nei giorni scorsi è stato definito dal presidente della Provincia "un tratto di ex strada statale obsoleto e senza manutenzione: nessuna opera di compensazione di quelle previste è stata eseguita".
I sei sindaci della tratta interessata hanno quindi deciso di affidarsi a un legale. Nel mirino, il mancato rispetto dell’accordo di programma sottoscritto nel 2007 e del relativo cronoprogramma da parte della Società Pedemontana che, tra le altre cose, avrebbe dovuto prendersi in carico la tratta brianzola della Milano-Meda, pari a 9,5 chilometri, già da gennaio di quest’anno.
E il sindaco di Lentate sottolinea ciò che non è ancora stato fatto. «Giovedì ci sarà l’inaugurazione, ma i lavori devono proseguire nel mio terrritorio e chiedo che i tempi vengano rispettati da cronoprogramma - conclude Rosella Rivolta -. C’è tutto il tema delle compensazioni e delle mitigazioni, che appena il cantiere lo consente dovranno essere realizzate».
Intanto il responsabile regionale Trasporti di Legambiente, Dario Balotta, solleva un altro caso dopo l’audizione in Regione dei vertici di Apl e Cal. "L’amministratore delegato della concessionaria Massimo Sarmi ha dichiarato alla commissione quinta del Consiglio regionale di venerdì scorso che ci sarebbe un accordo con Regione Lombardia legato alla garanzia rischio traffico - dice Balotta -. Ciò vorrebbe dire che Regione ha concesso o promesso un nuovo sussidio oltre a quelle già assicurato dal Cipe nel piano economico finanziario. Se ciò fosse vero significa che la Regione si impegna a pagare a Pedemontana la differenza tra gli introiti previsti dal Piano economico finanziario e quelli che si verificheranno davvero, e visti i numeri rischia di essere una botta da milioni o decine di milioni all’anno sulle casse pubbliche".