REDAZIONE MONZA BRIANZA

Patenti speciali, umiliata una disabile

"Scusi, ma a lei l’auto a che cosa le serve?". Una domanda che ha fatto scoppiare il putiferio, e l’invio di una lettera in Regione Lombardia chiedendo all’assessora alla partita Alessandra Locatelli di riorganizzare le commissioni per il rinnovo della patenta di guida alle persone con disabilità. Il fatto risale a settimana scorsa: Lisa Santonocito, 38 anni, monzese, si presenta davanti alla commissione per il rinnovo della patente. Lisa guida dal 2008 e ha una seria disabilità motoria fin dalla nascita che, comunque, grazie anche alla sua tenacia, non le impedisce di condurre una vita normale dividendosi tra lavoro, allenamenti in piscina, gare di nuoto e tante amicizie. "Quella domanda mi ha profondamente umiliata - spiega -. Mi sono sentita trattata come una minorata mentale, come poi ho scritto sul mio profilo Facebook. Quello che mi ha dato fastidio è una domanda inopportuna: nessuno si è preoccupato di informarsi se avessi avuto incidenti, o un peggioramento del mio stato di salute. A me l’auto serve per essere autonoma, per non dover dipendere dai familiari o dai conoscenti per andare al lavoro, agli allenamenti, o per incontrarmi con gli amici". Lisa, infatti, a causa del suo grave deficit motorio non può utilizzare i mezzi pubblici. "Per me l’auto è la mia salvezza. Naturalmente se ho problemi o non me la sento di mettermi alla guida sono la prima a chiedere aiuto. Non voglio certo, come qualsiasi altra persona, mettere in pericolo la mia vita e quella degli altri". Una vicenda giunta anche in Regione. A spedire una lettera, con la richiesta di urgente revisione delle commissioni e di organizzazione di un tavolo tecnico con più parti (sanitari, ispettorato della motorizzazione, produttori di auto e associazioni di disabili) è Gaetano Santonocito presidente dell’Aias di Monza e papà di Lisa. "Quanto accaduto a mia figlia è successo a molte altre persone con disabilità - spiega nella lettera inviata l’assessora -. La modalità operative per il rinnovo della patente disabili è vetusta e serve una urgente revisione. I valutatori devono essere opportunamente formati nell’ottica che il dare o meno la concessione della patente per un persona con disabilità vuole dire migliorare l’autonomia per vivere, lavorare, socializzare proprio come tutti gli altri e prima di eventualmente toglierla, verificare fino in fondo se non esistono possibilità tecniche che possano porre rimedio ad un deficit eventualmente riscontrato".

Barbara Apicella