
Il parcheggio esterno dell'ospedale
Monza, 12 marzo 2015 - L'ex azienda dei trasporti Tpm cambia assetto e prospettive. Ma si lascia alle spalle un conto salato, a spese dei cittadini visto che è società al 100% del Comune, per il progetto mai realizzato del parcheggio interrato davanti all’ospedale San Gerardo.
Quasi mezzo milione di euro soltanto per la progettazione e una cifra - intorno ai 400mila euro - che il professionista ‘licenziato’ chiede a Tpm. Soldi pubblici spesi per niente. Eppure era stato proprio il Consiglio comunale durante l’Amministrazione guidata da Marco Mariani, prima nel 2011 e ancora nell’aprile del 2012, a dare pieni poteri a Tpm per la completa riqualificazione di piazza della Resistenza, l’area di 20mila metri quadrati di proprietà comunale che ospita il parcheggio a pagamento funzionale al San Gerardo (gestito dalla stessa Tpm).
"Un progetto articolato che avrebbe dato risposte concrete a bisogni reali degli utenti dell’ospedale e del quartiere che non erano né di destra né di sinistra - chiarisce Marco Monguzzi, consigliere di Monza Futura -. Oltretutto, in funzione di quel piano il Comune aveva già previsto a bilancio entrate per 2 milioni di euro derivanti dagli oneri di urbanizzazione".
L’obiettivo era innanzitutto l’interramento del parcheggio per liberare lo spazio in superficie dove costruire un edificio con alloggi temporanei per i parenti dei pazienti ricoverati e un’area commerciale, e realizzare un piccolo parco attrezzato.
Ma, con il cambio di governo della città, "la Giunta Scanagatti nel settembre del 2013 ha comunicato ufficialmente con una delibera che il progetto non era più nelle priorità dell’Amministrazione, invitando Tpm a chiuderlo definitivamente - ricostruisce Monguzzi -. Il risultato è che sono stati spesi quasi 500mila euro per un progetto mai realizzato". Inoltre «c’è un contenzioso con il responsabile del procedimento che la Tpm ha lasciato a casa - aggiunge il consigliere -. Dalla società assicurano che nel bilancio 2014 comparirà una quota di accantonamento di 120mila euro destinata proprio a questa causa di lavoro" anche se le richieste del professionista vanno ben oltre, si aggirerebbero intorno ai 400mila euro. La prossima udienza sarà a giugno e la sentenza è prevista entro fine anno.