Monza, AstroPaolo Nespoli: "Difendiamo il nostro pianeta"

L'astronauta parlerà di ambiente stasera allo Sporting Club di Monza

Paolo Nespoli

Paolo Nespoli

Monza, 7 febbraio 2020 - "A volte, dovremmo imparare a tirarci un po’ indietro per avere una visuale più ampia del pianeta, senza fermarci soltanto al nostro orticello. Dallo Spazio te ne rendi conto, perché non hai il naso “spiaccicato” per terra e comprendi che l’uomo sta cambiando questo pianeta". Parola di astronauta. Parola di Paolo Nespoli da Verano Brianza, tre missioni spaziali alle spalle e fino a ieri recordman di permanenza nello Spazio con i suoi 313 giorni in orbita. Fino a ieri, perché con il ritorno di Luca Parmitano il record a questo punto gli è stato strappato («ma mica stiamo gareggiando per le Olimpiadi!» scherza).

Paolo Nespoli, 62 anni, ormai in pensione, si sta ritagliando una terza vita come conferenziere, con la sua società “AstroPaolo” e gli incontri in giro per il Mondo (l’altro giorno era in Africa) a parlare con studenti, scienziati, manager (fa anche “coaching motivazionale”). E stasera sarà a Monza a parlare di ambiente per una iniziativa, patrocinata da Regione, Provincia e Comune di Monza, il cui ricavato sarà devoluto alla piantumazione e ossigenazione di un'area pubblica del Comune di Monza.

Dunque ingegner Nespoli, si parlerà di ambiente. Perché?

"Dovremmo abituarci a guardare anche al di là del nostro naso, ad esempio in questi giorni si è parlato molto degli incendi in Australia, degli animali a rischio, dei koala... ma spesso subentra la logica del “chissenefrega, tanto sono lontani” e si volta pagina".

E invece?

“Dallo Spazio ti rendi conto di quanto il mondo in realtà sia piccolo e tirandosi un po’ indietro vedi che facciamo tutti parte di un’unica entità. E le cose che fai da una parte, si ripercuotono anche dall’altra. Siamo su un’unica nave, e a volte ne usiamo le risorse in maniera un po’ forsennata. Impressiona quando sei in orbita e vedi intere fasce del mondo che si illuminano una dopo l'altra... e ti rendi conto di quanto l'uomo incida su questo Pianeta”.

Il mondo è fragile?

“Rovescerei la prospettiva. La Terra esiste da quattro miliardi e mezzo di anni, mentre la nostra presenza su questo pianeta è soltanto una questione di pochi secondi. Non è il mondo a essere fragile, ma la nostra presenza sulla Terra. E se cambiamo i parametri che rendono possibile la nostra vita su questo pianeta, saremo noi a sparire. Il Mondo invece è un pezzo di terra e andrà avanti anche senza di noi...”.

La Terra sembra così delicata, a volte...

“E quando vedi la sua atmosfera da lassù ti rendi conto che si tratta soltanto di un fogliettino sottile, ma in verità siamo noi a essere delicati”.

La coscienza ambientalista sembra essere cresciuta.

“Ed è un bene, ma tante volte non ci si rende conto delle dimensioni. Ecco, lo Spazio ti consente una misurazione continua della Terra, da lassù non esistono confini. Se in Italia non abbiamo le centrali nucleari, ad esempio, basta spostarsi di pochi chilometri per trovarle nei Paesi attorno al nostro, dalla Svizzera alla Francia. Stiamo cuocendo tutti nello stesso calderone”.

Vive sempre a Houston con la sua famiglia?

“Ma stiamo pensando di tornare in Italia, mia moglie dice che lavoro più adesso di quando facevo l'astronauta: sta scegliendo la scuola per i nostri due bambini il prossimo settembre...”.

Tornerà a vivere in Brianza?

“Milano, Brianza, Como... potremmo venire da queste parti”.