ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Palla al centro. Gli arbitri nel mirino. Lezione ai genitori tifosi: "Sbagliato fischiare"

Incontro con le società sportive nella parrocchia di Sant’Ambrogio. A giugno durante un match all’oratorio un dirigente perse un rene. "Purtroppo anche dalla Serie A non arrivano buoni esempi".

Palla al centro. Gli arbitri nel mirino. Lezione ai genitori tifosi: "Sbagliato fischiare"

Palla al centro. Gli arbitri nel mirino. Lezione ai genitori tifosi: "Sbagliato fischiare"

Far incontrare società, genitori e arbitri per parlarsi, capirsi, fare squadra. Per sensibilizzare sull’importanza di rispettare gli arbitri e le loro decisioni, soprattutto coloro che sono all’inizio del loro percorso. Per cercare di moderare il clima rovente nei loro confronti, che troppo spesso trascende nella violenza. Per ricreare le condizioni per un ritorno di fiamma dei giovani, verso questa “missione“. Sono questi gli obiettivi della Scuola Genitori Sportivi, sul fronte tanto delicato degli arbitri, che si sono concretizzati nella serata intitolata “Arbitreduchiamo: lui fischia, io non lo fischio“. Un evento, organizzato in collaborazione con il Comune di Seregno, che si è svolto nella parrocchia di Sant’Ambrogio, base della Polis Sgp II, dove lo scorso giugno un dirigente di casa ha perso un rene, dopo aver ricevuto un calcio da un papà ultrà per essere intervenuto per sedare una rissa tra genitori, durante una partita di Under 9.

Un caso choc, "da cui è partito un percorso formativo virtuoso per tutte le società sportive seregnesi che era in cantiere già da prima", come ha sottolineato il sindaco Alberto Rossi. Prestigiosi gli ospiti della serata, davanti a una platea di circa 50 persone, tra dirigenti, allenatori, genitori della Polis, ma anche di altri club sportivi locali: il presidente dell’Aia Lombardia, Emilio Ostinelli, al vertice di un “esercito“ di circa 4.200 fischietti, il presidente del CSI Milano, Massimo Achini, sempre in prima linea dove c’è da migliorare l’ecosistema dello sport giovanile. E Angelo Bonfrisco, ex arbitro di serie A e opinionista tv, formatore della Scuola Genitori Sportivi con la quale porta in giro buone pratiche educative sul territorio. Durante la serata - chiusa dall’assessore allo sport Paolo Cazzaniga - sono stati presentati i dati di una indagine sugli arbitri nel calcio di base, il Manifesto per il rispetto degli arbitri elaborato dalla Scuola Genitori per diffonderlo in tutte le società e un lavoro svolto con 70 studenti di Sport nella scuola Essence Academy di Monza.

"La situazione è critica, mancano circa 300 arbitri per gestire al meglio il tutto ed è vero che alcuni non sono ben preparati, perché dobbiamo prendere tutti, ma stiamo lavorando per migliorare il sistema – ha detto Ostinelli –. C’è bisogno di nuove iniziative. Il doppio tesseramento, giocatore e arbitro, porta più quantità e qualità nella base. Ma non basta. In Svizzera, ad esempio, per ogni squadra da 20 giocatori che iscrivi nei campionati di base, devi iscrivere anche un arbitro che metti a disposizione". "Purtroppo dalla Serie A non arrivano buoni esempi visto che le decisioni non vengono mai accettate – ha segnalato Bonfrisco –, per questo dobbiamo lavorare dai settori giovanili. Noi lo facciamo con progetti come l’Arbitreducaggio che sensibilizzano giocatori, addetti ai lavori e genitori, ma serve di più". "Senza arbitri non si gioca – ha chiarito Achini –. Serve un nuovo modello di società sportiva nella quale prevalga la ricerca di una comunità educante, a partire dai genitori. Tutti noi adulti siamo chiamati a migliorare l’ambiente sportivo".