Pali della luce smart e wi-fi libero Il Tar rimanda il bando del futuro

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Rivoluzione dell’illuminazione pubblica, il Tar rimescola le carte. E dà ragione al raggruppamento temporaneo di imprese formato da Varese Risorse, A2A Illuminazione Pubblica e A2A Smart City che per primo aveva proposto al Comune il progetto di rinnovare l’illuminazione pubblica e che aveva presentato ricorso contro l’aggiudicazione, a metà dicembre 2021, dell’appalto alla Citelum. La società francese aveva proposto un servizio per 16 anni a un canone complessivo di 32,3 milioni di euro, più un pacchetto da 12,5 milioni di investimenti che, oltre a rinnovare con luci led tutti i lampioni della città, prevede di realizzare servizi extra come la posa di fibra ottica e attivazione della banda larga e stretta per creare 24 aree di wi-fi pubblico e una rete dedicata per i 57 edifici comunali, le 68 scuole cittadine, le 13 sedi delle biblioteche e la videosorveglianza urbana con 93 nuove telecamere. Varese Risorse avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione presentando una offerta alle stesse condizioni di quella presentata dalla concorrente vincitrice, invece ha preferito passare direttamente alle vie legali. Bloccando il project financing.

"Stiamo aspettando di capire se Citelum andrà al Consiglio di Stato, in base alla sua decisione valuteremo come comportarci – chiarisce il vicesindaco Egidio Longoni –. In ogni caso, anche nel prossimo anno proseguiremo nel piano di rigenerazione dei lampioni. Certamente, una volta che sarà definitivamente chiusa la questione giudiziaria, riprenderemo i contenuti di un project financing partito 6 anni fa e che potrebbe non essere più la fotografia della situazione attuale".

M.Galv.