MARCO GALVANI
Cronaca

Ospedale San Gerardo, una bolletta da 4 milioni in più

Crescono le fatture di riscaldamento e luce nonostante i passi avanti compiuti dal nuovo cantiere in materia di risparmi ed efficientamento

Tra ospedale e centro ricerca il San Gerardo è un paese che divora energia giorno e notte

Monza, 24 settembre 2022 -  Le sale operatorie , le terapie intensive, gli ambulatori, i reparti di degenza, i macchinari per Tac e risonanze, i laboratori e i centri di ricerca. Il San Gerardo è un paese che divora energia giorno e notte. Tra l’ospedale, il centro Maria Letizia Verga gestito dalla Fondazione Mbbm e il centro ciclotrone per la produzione di radio farmaci devono essere alimentati, riscaldati e rinfrescati 175mila metri quadrati, il 93% della superficie totale delle strutture sanitarie che fanno parte dell’Asst Monza (i poliambulatori in città e a Brugherio incidono in minima parte sulle bollette del San Gerardo).

Il faraonico cantiere di ristrutturazione e ammodernamento dell’ospedale che si concluderà nella primavera del 2024 è calibrato su interventi di efficienza e di risparmio energetico per ridurre sia il fabbisogno termico sia quello elettrico, ma per rispettare i requisiti strutturali e tecnologici di accreditamento è necessario un impegno di potenza altissimo. Che per quest’anno, con il rincaro dei costi delle materie prime e del combustibile, si traduce in un aumento della fattura per il riscaldamento di 450mila euro e di 3,6 milioni per l’energia elettrica. Del resto, spiega Aldo Capra, energy manager dell’Asst Monza, "dobbiamo garantire dei considerevoli tassi di volumi di rinnovo dell’aria esterna": se, ad esempio, in un appartamento il ricambio ottimale è di 0,5 vol/h (cioè in un’ora bisogna rinnovare una quantità d’aria pari alla metà del volume dell’ambiente, che equivale a un ricambio d’aria completo ogni 2 ore), per i reparti di degenza in un’ora dev’essere rinnovata una quantità d’aria pari a 3 volte il volume dell’ambiente, mentre per le sale operatorie e le terapie intensive si arriva addirittura a 15 volte. "Ogni ora vengono trattati circa 1.500.000 metri cubi di aria esterna per garantire il tasso di rinnovo richiesto, di cui il 55 % viene trattato con recuperatori ad altissima efficienza (misurata all’85%)", fa il conto l’ingegnere Capra. Sulla sua scrivania non c’è solo il faldone dei lavori programmati, realizzati o in fase di esecuzione legati al cantiere, ma anche il piano di efficientamento energetico che dovrà seguire le linee guida suggerite da Regione Lombardia, dagli "acquisti aggregati di beni e servizi per l’efficienza energetica all’uso delle fonti energetiche rinnovabili e alle azioni di economia circolare per il welfare". Tenuto conto che "l’energia più economica e pulita è quella che non si consuma". Per il momento gli interventi "riguardano essenzialmente i fabbricati oggetto di ristrutturazione, ovvero la Palazzina Accoglienza, il corpo anteriore e i tre blocchi A, B e C". In particolare, già i settori B e C sono stati ultimati e proprio in queste ultime settimane è iniziata la quarta e ultima fase del cantiere che riguarda il settore A: "I lavori hanno portato al completo rifacimento dell’involucro opaco e trasparente (ovvero le finestre) dell’edificio con l’inserimento di schermature solari che hanno determinato un miglioramento della certificazione energetica del cosiddetto edificio monoblocco fino alla classe energetica A3 – entra nel dettaglio l’energy manager –. Inoltre sono stati installati un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria costituito da 48 collettori solari e quattro impianti fotovoltaici sulla copertura degli edifici della Palazzina Accoglienza, del corpo anteriore e del monoblocco per una potenza elettrica di picco pari a 250 kW. La potenza garantita da quest’ultimo intervento copre durante il regime giornaliero diurno il 3,5% del fabbisogno ospedaliero".

E ancora "è stata migliorata l’efficienza nelle sezioni di recupero di energia termica e frigorifera dell’aria esterna che subisce trattamenti di riscaldamento/raffreddamento/umidificazione e deumidificazione nelle rispettive stagioni estive e invernali prima di venire immessa nei reparti", mentre "la sostituzione delle lampade fluorescenti con lampade a led per tutte le zone del monoblocco ha permesso di dimezzare la potenza e ridurre in modo rilevante il consumo (e i costi) di energia elettrica". Ma il rinnovamento dell’ospedale è anche sui macchinari con "l’utilizzo di motori elettrici ad alta efficienza (valori compresi tra 80% e 96 %) per il funzionamento delle elettropompe e dei ventilatori delle unità di trattamento dell’aria e di inverter per la modulazione e ottimizzazione della velocità dei motori elettrici". Comunque, "anche per gli altri fabbricati del presidio ospedaliero quali il corpo posteriore e Villa Serena, così come per le strutture esterne, risalenti agli anni Sessanta e Settanta, saranno perseguiti gli obiettivi di risparmio energetico e di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili".