Ospedale di Desio: topi, blatte, liquami e sporcizia. Mensa chiusa

I dipendenti costretti a mangiare pasti preconfezionarti nei loro reparti, il caso anche nel 2016 e nel 2021

I dipendenti dell’ospedale stanno vivendo una situazione di grave disagio

I dipendenti dell’ospedale stanno vivendo una situazione di grave disagio

Desio (Monza e Brianza), 21 settembre 2022 - Ancora sporcizia. Ancora degrado. Ancora topi e i relativi escrementi. Ancora liquami non meglio definiti, "una vera e propria fogna" li descrive chi ha avuto la sfortuna di vederla con i propri occhi. In una discarica di periferia? No, nella mensa dell’ospedale di Desio. Cioè nel posto che – in teoria – dovrebbe essere il più pulito, disinfettato, tirato a lucido di tutte la città. E invece, ancora una volta, si è rivelato una luogo malsano, indegno di una struttura ospedaliera (e in realtà di qualsiasi tipo di struttura, specialmente dove avviene la preparazione di cibi). Per questo, chiuso a doppia mandata.

Un vero e proprio film dell’orrore incredibilmente già visto prima nel 2016 e poi nel 2021, senza che ancora sia stata trovata una soluzione, una contromisura degna. Alcuni giorni fa, ciak si gira, ancora una volta, nella struttura al piano interrato di via Mazzini: topi che ballano indisturbati, escrementi per terra, liquami che fuoriescono. L’allarme e l’intervento delle autorità, per verificare la situazione. Quindi la chiusura immediata e i relativi disagi per dipendenti e pazienti.

Con il piano di emergenza attivato dall’Azienda: pasti confezionati monoporzione fatti arrivare da fuori e consegnati ai dipendenti, perché li scaldino e consumino nei loro reparti e poi nell’area attrezzata in qualche modo, nei pressi del laboratorio di analisi: "Riteniamo fuori luogo il metodo e i contenuti della comunicazione data ai dipendenti, nella quale si avvisa che verrà fornito loro un pasto refrigerato da scaldare e consumare presso i propri locali di lavoro - ha scritto appena scattata la nuova emergenza Susanna Cellari della FP Cgil -. Tale problematica si era già verificata lo scorso anno e, come in questo caso, nessuna comunicazione preventiva è stata data alle organizzazioni sindacali e alle Rsu su un argomento nevralgico".

Quindi la richiesta di poter avere "dei ticket pasto, tenuto conto che la Direzione non è stata in grado di quantificare la chiusura della mensa aziendale". Al momento, invece, i dipendenti sono costretti a scendere all’interrato, passando proprio di fronte alla porta serrata della mensa, per raggiungere uno spazio dove vengono forniti i sacchetti di plastica con dentro i piatti monoporzione, "c’è sempre più confusione e sempre meno roba", sbuffavano ieri mattina alcuni dipendenti. Il menù della mensa dell’ospedale sembra quindi essere tutt’altro che invitante: topi, blatte, lo scorso anno furono segnalati dai sindacati, "quantità e qualità degli alimenti spesso scadenti, contenenti a volte capelli, pezzi di plastica delle bustine di maionese, scarafaggi cotti nelle verdure".

Una vergogna, insomma. "Abbiamo subito chiuso e attivato igienizzazione, sanificazione e bonifica - informa l’Azienda ospedaliera -. Tutto nasce da problemi strutturali di vecchia data e che necessiterebbero di grossi interventi straordinari. Adesso abbiamo allestito un’area apposita dove i dipendenti possono consumare i pasti che arrivano da fuori. La riapertura della mensa avverrà non prima della fine del mese". Sempre che qualcuno abbia il coraggio di tornare a mangiarci.