Monza, il Barbera di Tavecchio nell’orto sociale

Vigneto e frutteto, ritorno alla terra all’insegna dell’inclusione

La rete costituita da Fondazione Tavecchio e forze sociali

La rete costituita da Fondazione Tavecchio e forze sociali

Monza, 21 maggio 2018 - Frutta, verdura e persino vino «Made in Monza», verranno coltivati grazie alla rete costituita da Fondazione Tavecchio e una serie di forze sociali del territorio. Grande festa ieri per la presentazione dell’Orto sociale di via Papini, un’iniziativa all’insegna dell’inclusione, riqualificazione delle aree agricole in città, della collaborazione con scuole e associazioni.

Così, grazie al bilancio partecipato del Comune e il collegamento con il bando «Freedom Up» è nato «L’Orto sociale» di via Papini «Tutti giù per terra», all’angolo con la località della Gera, nel quartiere Libertà. Valore del progetto 198mila euro, finanziate per la maggior parte da Fondazione Cariplo. Obiettivo: dare lavoro a un coordinatore tecnico e a persone disabili e svantaggiate, creare un’area verde in un quartiere fortemente urbanizzato. È un appezzamento di 12mila metri quadrati, di cui 4mila ad uso agricolo da sempre, dove stanno prendendo forma orto e frutteto, 1.000 metri quadri di floricultura e 1.000 per il vigneto. Rimangono 6mila metri quadrati di cui 3mila di bosco e altri 3mila metri quadrati, da utilizzare per progetti sociali. Quanto al vigneto è affidato a Paolo Rivella, enologo di Meregalli Vini che impianterà una particolare varietà di vitigno di Barbera originario di Lombardia e Piemonte.

«L’anno prossimo i primi frutti - anticipa Marcello Meregalli, titolare dell’azienda - e in tre anni le prime mille bottiglie di vino. L’intento del progetto è quello di coinvolgere il territorio: 700 cittadini del quartiere Libertà (almeno 80 famiglie); 30 migranti, almento 15 persone diversamente abili, 15 organizzaioni e associazioni locali e altrettante dell’economia solidale e produzione a chilometro zero. Il progetto è sostenuto anche dal Csv (Centro servizi volontariato) di Monza, Lecco e Sondrio, dalla Scuola di agraria del Parco, Consozio Comunità Brianza, Manitese, Associazione paraplegici Lombardia onlus, il Salto asd, in collaborazione con Meregalli vini, Enerxenia, Acsm Agam, Leroy Merlin e Brianza Acque che ha favorito l’allaccio dell’acqua per irrigare orto e vigneto, con una bolletta a costo zero per l’irrigazione. «A settembre 2017 quando ho conosciuto Alessio mi è piaciuta l’idea di un progetto ambientale sposato dal territorio - commenta Enrico Boerci, presidente di BrianzAcque - la nostra è una società pubblica, partecipata dai Comuni, fa utili e li reinveste nel territorio». Si stanno occupando dell’orto un giardiniere e un contadino (laureato in agraria) e alcune mattine gruppo di migranti; gli studenti dell’Istituto Mapelli che ha l’indirizzo di Agraria, così come la Scuola Paolo Borsa e la Scuola Agraria del Parco di Monza.