BARBARA APICELLA
Cronaca

Monza-Scampia si gioca in oratorio

Ragazzini ed educatori napoletani ospiti delle famiglie di Cederna

L'anguriata organizzata in oratorio

Monza, 21 giugno 2019 - Le periferie si incontrano, abbattendo barriere e pregiudizi. Le famiglie di Cederna hanno aperto le porte delle loro case ai bambini e ai ragazzi di Scampia, uno dei quartieri più difficili di Napoli. In queste settimane di oratorio feriale 14 ragazzi (di età compresa tra i 6 e i 18 anni) provenienti dal noto quartiere napoletano e 3 adulti sono ospiti di alcune famiglie del rione. Perfetti sconosciuti che si incontrano; culture, tradizioni e usanze diverse che per alcune settimane convivono in uno spirito di reciproca crescita e arricchimento, mettendo da parte giudizi affrettati. Il progetto si intitola “Meno X meno fa più” ed è stato promosso dai giovani dell’oratorio di Cederna nella certezza che, come recita la regola matematica, moltiplicando due numeri negativi il risultato è sempre positivo. Così come facendo incontrare due realtà particolari, due periferie di due grandi città, dalla loro moltiplicazione scaturisce qualche cosa di bello.

"L'iniziativa ha riscosso un grande successo – spiega Serena, una delle educatrici di Cederna -. Ha permesso anche l’incontro tra famiglie del quartiere che non si conoscevano". Cederna ha accolto i bambini e i ragazzi di Scampia a braccia aperta. "Un’accoglienza entusiasta non solo da parte di alcune famiglie campane del quartiere – precisa -. Ma anche da parte di alcune famiglie monzesi e straniere. Certo, all’inizio è stato complicato perché spesso questi ragazzi parlano solo in dialetto, ma alla fine è stata una festa. I piccoli ospiti e i loro accompagnatori si sono sentiti a casa, mentre le famiglie ospitanti hanno scoperto (in qualche caso riscoperto) la gioia dell’accoglienza. La dimostrazione mercoledì sera in via Luca della Robbia dove nel parchetto davanti al capolinea dell’autobus è stata organizzata una grande anguriata: bambini che giocavano, famiglie che si confrontavano raccontando la propria esperienza con il piccolo ospite. "Cederna ci vuole bene e noi ringraziamo Cederna – commenta Davide Cerullo, educatore e anima dell’associazione “L’albero delle storie” che si occupa dei bambini e degli adolescenti di Scampia – L’oratorio è stato l’epicentro di questo terremoto di belle emozioni".

Un progetto educativo importante quello che Cerullo sta portando avanti per i bambini che vivono nei palazzoni delle Vele di Scampia. "Ci rimbocchiamo le maniche – spiega -. Scampia oggi non è quello che ci viene raccontato da Gomorra». Davide Cerullo non nega la problematicità del quartiere, ma evidenzia anche le potenzialità dei suoi abitanti e in particolare dei bambini. "Il grave problema è l’altissimo tasso di analfabetismo – prosegue -. Scampia fa parte dell’Italia eppure c’è una grande differenza tra i bambini del quartiere napoletano e i loro coetanei del Nord. L’assenza della famiglia, e all’interno di essa, l’assenza del valore della scuola".  Il bambino al centro dell’impegno dell’associazione, a prescindere dal suo passato e dal suo nucleo familiare. Una collaborazione, quella avviata tra Cederna e Scampia, che ha già dato il suo primo risultato positivo. "È la storia di Circo – spiega Serena -. Un ragazzo che l’anno scorso aveva partecipato alla trasferta monzese. Si è trovato molto bene, con una famiglia di Cederna che lo ha accolto a braccia aperte anche dopo il termine del soggiorno. Ciro, 22 anni, svolge il servizio civile presso un’associazione del territorio con l’intenzione di continuare a vivere a Monza, scegliendo la Brianza come terra per il suo futuro lavorativo e di vita.