Operazione Villa Gina per il Parco Adda Nord

Anche Cornate dice sì all’acquisto della sede che dovrà essere ristrutturata. L’ala resta però assegnata all’associazione Carabinieri in congedo

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di Barbara Calderola

Anche Cornate dice sì all’acquisto di Villa Gina da parte del parco Adda Nord, l’operazione è tutta da costruire ma il primo passo è fatto. Oggi, il polmone verde è "ospite" di Trezzo nella storica dimora di Concesa. Più di un anno fa, infatti, la direzione aveva sottoscritto un accordo con l’amministrazione per un comodato d’uso ventennale scattato a gennaio 2021. Ora, il cambio di rotta con la decisione di fare un salto e investire sull’acquisto della sede. L’ente però prima di andare avanti ha incontrato di nuovo l’amministrazione padrona di casa e ora anche i comuni-soci che hanno dato il via libera all’esplorazione. Un parere non vincolante, ma necessario per passare alla seconda mossa. Sul tavolo c’è anche un piano finanziario che "garantirà la copertura dei costi senza pesare sui bilanci municipali e senza intaccare la capacità di azione del Parco in altri ambiti", chiariscono i vertici del Pan. I conti non sarebbero un problema, dunque, nonostante importanti lavori di ristrutturazione inseriti nel computo che porterà alla proposta, "495mila euro per l’adeguamento dell’impianto di riscaldamento e la sostituzione degli infissi al pian terreno e al primo piano". Esclusi dalla compravendita l’ala assegnata all’associazione Carabinieri in congedo che continuerebbe a rispondere al Comune e il giardino che circonda l’imponente edificio. Il Parco diventerebbe così comproprietario di uno tesori di maggior pregio del territorio. Fra le sue stanze è passata l’ascesa e la caduta di Napoleone, Villa Gina fu comprata da Pietro Moscati, archiatra dell’imperatore, che ne fece il proprio "buen retiro".

Le curiosità che portarono il celebre chirurgo al promontorio sul Naviglio dove nasce l’Adda e svetta la sontuosa proprietà sono raccontate in un libro dello storico cavenaghese Italo Mazza: "La casa sulla ripa di Concesa, dai Pozzi da Perego ai Bassi di Milano". E lui che ripercorre il curriculum sfolgorante dell’acquirente: scienziato, accademico, astronomo, più volte insignito di cariche pubbliche da Bonaparte, che lo nomina conte e gli affida la sua salute e quella di Giuseppina. L’acquisto dell’ex roccaforte risale al febbraio 1799, "fu quello che oggi chiameremmo un affare – spiega l’autore - sia perché l’immobile usciva da un groviglio di ipoteche che ne abbassarono il prezzo, sia perché la vendita a corpo comprendeva un ricco corredo di boschi e terreni per 271 pertiche e 12 tavole". Nel 1915 passa a Silvio Crespi, erede degli industriali che fondarono il Villaggio operaio gioiello Unesco, qui a due passi, e la rinomina in onore della moglie.