Stafenia Totaro
Cronaca

Barlassina, i soldi persi e lo spettro della rovina. Il movente che ha stroncato due vite

La Procura conferma lo scenario di un delitto familiare di STEFANIA TOTARO e SONIA RONCONI

3 - Barlassina, pensionato sgozza la moglie e si uccide

Barlassina (Monza Brianza), 12 aprile 2016 - Lo scandalo, lo spettro della rovina economica e poi quelle liti, continue, per il gioco d’azzardo. Questo il movente che ha spinto Giuseppe Gallina 70 anni, a uccidere la moglie, Fiorella Radaelli, di quattro più giovane, e poi a togliersi la vita. L’orrore va in scena all’ora di pranzo, in una qualunque domenica, fra la cucina e il salotto di una villetta elegante a Barlassina, in Brianza. Una situazione difficile, per la coppia, casalinga lei ed ex bancario lui, con i soldi che non bastavano più. E quella compulsione costante a gettare denaro, troppo, dentro la pancia delle slot. Un movente forte, al punto da non far escludere, nelle prime ore dopo il delitto, una vendetta ad opera di qualche creditore. Ipotesi scartata, però, per logica. Dopo avere sgozzato la moglie, infatti, Gallina si è cambiato gli abiti sporchi di sangue e poi ha preparato il cappio per impiccarsi. Questo il particolare che porta la Procura di Monza e i carabinieri a confermare lo scenario di un delitto familiare. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quindi, l’uomo ha prima ucciso la consorte, poi ha tentato di impiccarsi al primo piano della sua villetta a schiera, ma la corda si è spezzata, facendolo precipitare nel vuoto. Proprio mentre a pochi metri, i vicini avevano organizzato una festa. Per questo, dopo tante liti ascoltate negli ultimi mesi, questa volta gli abitanti della zona non hanno sentito nulla. La autopsie, in programma oggi, potranno dunque fornire il tassello per chiudere il mosaico del fascicolo giudiziario sul dramma, scoperto da una sorella della vittima con una banale visita pomeridiana. Di certo, i problemi della coppia erano noti a tutti, nel quartiere. Liti continue, proprio per i soldi. Una vita difficile, al centro dei commenti del paese. «Tutti sapevamo che la signora aveva il vizio del gioco - spiega una residente che vive nella stessa trifamiliare -. Non era una persona molto socievole, faceva fatica a salutare, invece il marito era molto cordiale». In via Paganini, il giorno dopo la tragedia, c’è il deserto. Ma chi passa racconta la sua versione. «Io abito di fronte a loro. Litigavano spesso - racconta un altro vicino -. Lei spendeva tanti soldi con le macchinette. Io vedevo spesso il signor Gallina». Già, le slot. Un’ossessione per la donna, che - forse per ragioni di discrezione - non frequentava i bar del paese che hanno qualche macchinetta mangiasoldi. Preferiva - stando a quanto riferito - andare fuori zona. Cesano Maderno o Lentate, con l’auto, le mete preferite. Dove ci sono locali più grandi, sale giochi più attrezzate. Difficile, dunque, ricostruire i movimenti quotidiani di Fiorella. «Gallina girava sempre in bici - aggiunge il dirimpettaio -, quando non era costretto a prendere l’auto per andare a cercare la moglie per staccarla dalle slot». Fino a quel tragico pranzo di domenica.