Giorgio Truzzi, l'autista di 57 anni di Seveso che ha ucciso la moglie Valeria Bufo
Seveso (Monza), 20 Aprile 2018 - "Davvero mia moglie è morta? Allora voglio morire anch'io". E' quanto ha dichiarato Giorgio Truzzi, l'autista di 57 anni di Seveso che ieri ha ucciso a colpi di pistola la moglie Valeria Bufo, 55 anni, mentre la donna si trovava in auto ferma al semaforo a Bovisio Masciago. Domani mattina si terrà la convalida del fermo dell'uomo, che verrà sentito nel carcere di Monza dal gip del Tribunale monzese Emanuela Corbetta. Con lui ci sarà il difensore nominato d'ufficio, l'avvocato Patrizio Lepiane.
E' stato il legale a chiedere che venisse interrotto ieri (quando l'uomo si è costituito alla caserma di Seveso) l'interrogatorio davanti ai carabinieri e al pm della Procura di Monza di turno Stefania Di Tullio quando Giorgio Truzzi ha avuto una crisi di pianto dopo avere saputo che sua moglie era morta. L'autista aveva dichiarato le sue generalità ma quando il pm gli ha letto di cosa era accusato contestandogli di "avere cagionato la morte" della moglie, Truzzi ha interrotto il magistrato chiedendo se davvero la coniuge fosse deceduta. "Davvero ,mia moglie è morta? Allora voglio morire anch'io" - ha dichiarato.
E da allora ha avuto una reazione disperata ed ininterrotta che non gli ha permesso di proseguire nell'interrogatorio, tanto che l'avvocato ha chiesto ed ottenuto l'intervento di un medico che confermasse la necessità di soprassedere. In caserma si trovavano i figli della coppia, visibilmente arrabbiati con il padre e la sorella dell'autista. Al momento la Procura gli ha contestato l'aggravante dello stato di parentela ma non quella della premeditazione. Sembra che la moglie avesse deciso di prendersi un periodo di riflessione allontanandosi dal marito insieme alla figlia più piccola diciassettenne.