
Nell’ultimo anno 802 persone hanno ottenuto la cittadinanza
Monza, 18 dicembre 2024 – Monza e Brianza, una provincia sempre più multietnica. Nel solo capoluogo, secondo i dati Istat, sono circa 15mila gli stranieri su 123mila abitanti. Un terzo (5.900) sono europei, circa 3.100 arrivano dall’Africa, 60 dal Nord America, 2.700 dall’America centrale e sud America, 3.600 dall’Asia e meno di dieci unità dall’Oceania. Quella più numerosa resta la comunità romena (circa 2.100 persone), seguita da quella egiziana (1.500), peruviana (1.100) e ucraina (mille). I cinesi dichiarati all’anagrafe sono circa 600, così come i filippini. Dall’Ecuador provengono circa 800 nuovi monzesi. Ma diventa sempre più difficile identificare tutti nel dettaglio, perché molti prendono la cittadinanza e quindi rientrano a tutti gli effetti tra i cittadini italiani. Nel 2020 i nativi stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono stati 292, cresciuti di anno in anno, fino a 802 nel 2023.
Negli anni hanno ormai superato le 2.300 unità. I nuovi italiani crescono anche in Brianza, passando da 1.821 nel 2020 a 3.413 nel 2023, raggiungendo le 10.600 unità. Lavorano nell’edilizia, fanno i muratori o gli imbianchini, oppure nel commercio, soprattutto cinesi e pakistani, come badanti o come operatori socio-sanitari, soprattutto ucraini, moldavi e sudamericani; o come autotrasportatori o nelle imprese di servizi, come addetti alle pulizie. Shoriful Islam, originario del Bangladesh è in Italia dal 2007 con la moglie Ainur Nahar Jarna Islam. Shoriful lavora in un mobilificio: “In Bangladesh torno una volta all’anno per ritrovare papà – racconta Shoriful –, ma ci troviamo bene a Monza. Le nostre bimbe studiano alla scuola media Bellani e al Cartoccino”. Si sente italiana da sempre Laurena Bullani: insieme ai genitori ha lasciato l’Albania quando aveva 10 anni e ora ne ha 34. Il marito Mirkel Hema è in Italia dal 2005 e lavora come imbianchino. Anche loro vanno in Albania con le loro bimbe Noemi e Cloe per le vacanze, ma l’Italia è a tutti gli effetti il loro Paese. Qui si sono conosciuti tramite un cugino e qui sono nate le loro figlie. Laurena ha studiato abbigliamento e moda a Monza e vorrebbe trovare un lavoro nel suo settore. Purtroppo si scontra con uno dei lati oscuri dell’Italia, la difficile conciliazione tra famiglia e lavoro: “Qui in Italia siamo soli e non abbiamo aiuti, quindi rimango a casa per crescere le nostre bimbe”. Si dice grato all’Italia Jostin Villon, 23 anni, originario dell’Ecuador: “L’Italia mi ha permesso di studiare musica”.
È arrivato a Monza con la famiglia nel 2008, abita nel quartiere di Regina Pacis e studia informatica a indirizzo musicale all’Università statale di Milano. Ha voglia di crescere e farsi una vita. Da vero brianzolo Jostin si dà da fare: per avere un’entrata tutta sua lavora part-time in un negozio del centro. Ma ci sono anche tanti giovani che ancora vanno a scuola: dai dati dell’Ufficio Offerta educativa e promozione scolastica, nelle scuole di Monza gli studenti stranieri, dalla primaria alle superiori sono 2.665, a cui si aggiungono 548 della scuola dell’infanzia. Numeri cresciuti di 1.643 unità negli ultimi ventidue anni scolastici, passando da 406 a 1.103 nella scuola primaria, il gruppo più numeroso; da 279 a 601 nella scuola media e da 337 a 961 nelle scuole superiori della città.