GABRIELE BASSANI
Cronaca

Limbiate, il papà di Luca Attanasio alza la voce: “Non si può restare neutrali”

Il Gup ha chiesto alla Farnesina di esprimersi sull’immunità dei funzionari Onu. Il genitore dell’ambasciatore ucciso: "La richiesta è un passo positivo".

Luca Attanasio

Altri 40 giorni di rinvio per il processo sull’uccisione in Congo dell’ambasciatore Luca Attanasio, di Limbiate. Il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma vuole sentire un funzionario del Ministero degli Esteri che prenda posizione sulla immunità diplomatica invocata dai due funzionari Onu a processo (anche se di fatto ne è rimasto solo uno, l’italiano Rocco Leone, poiché il congolese Mansour Rwagaza risulta irreperibile). Quella da risolvere è ancora una questione preliminare, ovvero la possibilità per il funzionario Pam, Programma alimentare mondiale, di usufruire o meno dell’immunità. Per questo motivo ora il Gup che sta seguendo l’udienza preliminare per l’agguato costato la vita, oltre che all’ambasciatore Attanasio anche al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo, ha deciso di rivolgersi direttamente alla Farnesina per chiedere informazioni circa le comunicazioni ufficiali dei nominativi dei funzionari Onu che hanno titolo per usufruire della immunità diplomatica e inoltre valutare se vi siano stati dei tentativi di risoluzione della controversia sull’immunità fra lo Stato italiano e l’Onu.

"Ritengo questa richiesta un passo positivo, perché porterà la Farnesina a prendere una posizione. Non si può rimanere neutrali" ha riferito Salvatore Attanasio, il padre di Luca, che da sempre ha manifestato il suo disappunto per la mancata decisione del Governo di costituirsi parte civile di fronte alla morte di un ambasciatore d’Italia e di un carabiniere. Una posizione che accomuna anche diverse associazioni limbiatesi ma non solo, che dall’apertura del processo a Roma cercano di tenere alta l’attenzione su questa vicenda, con manifestazioni e presidi come quello che si è svolto la scorsa settimana a Limbiate nella piazza davanti al Municipio.

Il Comune di Limbiate, peraltro, è stata l’unica istituzione che al momento ha scelto di costituirsi parte civile nel processo, che ripartirà il 30 novembre con le risposte che arriveranno dai funzionari del Ministero degli Esteri. Mentre da Limbiate, la rete di associazioni che si è costituita attorno alla vicenda dell’ambasciatore Attanasio per divulgarne il ricordo attraverso svariate iniziative, assicura l’intenzione di continuare a seguire da vicino il processo e chiedere "Verità per Luca".