"Non scegliete le racchie di sinistra", è bufera

Polemiche per la frase sessista dell'assessora Brambilla durante la campagna elettorale a Bovisio Masciago. Reazioni indignate e scuse seguite da dibattito sul ruolo delle donne in politica.

"Non scegliete le racchie di sinistra", è bufera

"Non scegliete le racchie di sinistra", è bufera

"Andate a votare per noi e non per certe racchie di sinistra, noi abbiamo una marcia in più".

La frase che sta suscitando mille polemiche è stata pronunciata sabato dall’assessora uscente Alice Brambilla, candidata nella lista della Lega. "Siamo rimaste perplesse, ma non sorprese, dal commento gratuito e insultante dell’assessora uscente, per di più alle Pari opportunità, capolista della Lega-Sartori Sindaco per le prossime elezioni comunali nonché segretaria locale del partito. Sappiamo bene qual è la visione della donna nella destra italiana, meglio relegata al focolare domestico e a far figli che essere al pari degli uomini nei diritti", ribattono le candidate al consiglio comunale del Partito Democratico.

E ancora: "L’assessora Brambilla, che per il suo ruolo alle Pari opportunità dovrebbe, per mandato istituzionale, cancellare gli stereotipi di genere e valorizzare le donne nelle loro capacità intellettuali, nella loro lotta quotidiana per raggiungere la parità di dignità e rispetto sociale, è la prima ad utilizzare un linguaggio dispregiativo e denigratorio proprio contro le donne". Sdegno anche da parte dei candidati della lista civica Altra Bovisio Masciago: "Queste parole, pronunciate da una donna, sono una regressione culturale inconcepibile e la marcia in più sembra proprio una retromarcia. Se l’estetica è diventata la chiave magica per combattere le avversarie, povera lei! Candidarsi alle elezioni comunali non è come candidarsi a miss Padania. Ci si candida per il bene della comunità". Dal canto suo Alice Brambilla replica: "Nelle ultime ore si è scatenato un tam-tam mediatico a seguito di una battuta che ho fatto durante la presentazione della lista della Lega sabato sera, che definirei di berlusconiana memoria. Nonostante i presenti abbiano capito l’intento ironico della battuta, forse non è stata recepita da tutti allo stesso modo. Le mie parole non avevano l’intenzione di offendere nessuno, si trattava semplicemente di una battuta, senza cattiveria o malizia. Se qualcuna si è sentita offesa, me ne scuso. Tuttavia, anche le parole che mi sono state rivolte pubblicamente non sono state leggere. Parlare di regressione culturale mi è sembrato eccessivo. Ho avuto modo di chiarire con il candidato sindaco di centrosinistra e con la lista civica interessata. Per tutti la questione è chiusa". A sua sostegno anche Andrea Villa, coordinatore provinciale della Lega: "Vedo che dal centrosinistra dicono di essere rimasti perplessi ma non sorpresi. E banalizzano, stereotipando all’ennesima potenza, quella che secondo loro sarebbe la visione della donna nella destra italiana: relegata nel focolare domestico a fare figli, come se generare una nuova vita fosse qualcosa di squalificante e mortificante, di cui vergognarsi. Prendere quella frase, per la quale si è scusata, come una semplice battuta e andare oltre, sarebbe stato un grande segnale di maturità. Evidentemente non è ancora stagione".

Veronica Todaro