No a traffico e pedaggi "I territori vanno ascoltati"

Nel mirino "un ’opera inutile e costosa che distruggerà 650 ettari di terreni verdi di cui 57 solo a Desio, l’equivalente di 80 campi da calcio"

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di Alessandro Crisafulli

Partecipazione un po’ sottotono, ieri mattina, per il presidio al freddo di Desio, uno degli epicentri della manifestazione diffusa contro Pedemontana. Un luogo chiave, perché sul territorio desiano l’impatto della nuova infrastruttura sarà quanto mai invasivo. Raduno in piazza Conciliazione per esprimere il proprio dissenso verso il ‘mostro‘ di cemento e asfalto, con gazebo e bandiere.

"La nostra posizione è sempre stata chiara: un netto no – dice l’ex vicesindaca del Pd di Desio Jennifer Moro, adesso all’opposizione –. La Brianza non ha bisogno di una infrastruttura che non risolverà i problemi viabilistici e di connessione del territorio, costerà molto più di quanto preventivato e i cittadini pagheranno la sua costruzione e la sua fruizione. Oggi si parla di transizione ecologica e si dovrebbe guardare al futuro con un altro spirito. Mentre l’Europa continua a investire in zone a 30 kmh e in modalità alternative di trasporto, il nostro Paese persegue la realizzazione di un’opera pensata nel secolo scorso e senza il minimo confronto con i territori. Pedemontana distruggerà 650 ettari di terreni verdi e boschivi di cui 57 solo a Desio, l’equivalente di 80 campi da calcio".

In città il tema è molto caldo da mesi. "Noi abbiamo chiesto che venga sancito lo stralcio dell’area di sosta e carburante al posto del quale si chiede di realizzare un’area forestale – ha sottolineato di recente l’assessora desiana all’Urbanistica Cristina Riboldi –. Per questa amministrazione Pedemontana è un’opera che dovrà essere migliorata, ad esempio per la parte di sovrapposizione con la Milano-Meda, ma finché non inventeranno le auto volant, è un’opera che risponde a esigenze di collegamento est-ovest tanto ricercate fin dagli anni ‘60 ma con un approccio al territorio innovativo. Ricordo che il 70% del tracciato è trincea o galleria e non saranno realizzati caselli". Contrario il sindaco di Cesano Gianpiero Bocca, del centrosinistra: "Il progetto presenta gravi criticità, a partire dalle ricadute ambientali e sulla viabilità – la sua posizione –. Molti sindaci hanno criticato la Regione per non essersi messa in ascolto delle amministrazioni. Oggi ci troviamo di fronte al fatto compiuto: la firma di un contratto per la realizzazione delle tratte B2 e C, del quale non sappiamo nulla". L’obiettivo, a questo punto, sembra quello di minimizzare i danni: "Ragioniamo insieme su tematiche ambientali, pedaggio e gestione traffico. Le compensazioni previste ad oggi sono gravemente insufficienti, non solo per Cesano ma per tutto il tratto della B2. La realizzazione della Greenway è stata posticipata alla fine dei lavori della tratta D, il che significa che probabilmente non la vedremo mai. E mancano certezze per i terreni contaminati dalla diossina".

Sul pedaggio, poi, "è impensabile che i cittadini di Cesano e dei comuni della tratta B2 paghino il tratto autostradale per recarsi a Milano: dovranno essere predisposte soluzioni e meccanismi di gratuità o agevolazione tariffaria a seconda delle categorie degli utenti". Sulle compensazioni viabilistiche, non convince la sola tangenzialina nord con Seveso. Dei margini di manovra ancora ci sarebbero, ma non troppi, visto che c’è stato il via libera per la progettazione esecutiva e la realizzazione delle tratte B2 e C, da Lentate sul Seveso ad Usmate Velate. Interessata anche Lissone, inserita nella tratta C. Molto perplesso Il Listone: "Il progetto è vecchio e va adeguato ai tempi e alle esigenze della comunità. Non si possono trasformare strade statali e provinciali in autostrade, imponendo un pedaggio ai pendolari. Questo vorrebbe dire un aumento considerevole di traffico sulla viabilità locale, che è gratuita, e avere ulteriore disordine urbanistico. È necessario ripensare alla utilità dell’opera, ai suoi costi, all’ambiente già fragile e soprattutto alla qualità della vita delle nostre comunità".