È andata ancora deserta l’asta giudiziaria per la storica Villa Don Bosco, che un tempo ospitava le suore. Nessuno ha presentato offerte in vista dell’appuntamento fissato dal Tribunale di Monza, nonostante il prezzo base per la vendita online fosse di 1 milione e 545mila euro, praticamente una svendita rispetto all’offerta minima fissata in 4 milioni di euro del 2021. Ci si riproverà a gennaio, con una base d’asta che scende ancora a 1,1 milioni. Il complesso architettonico si estende su oltre 4mila metri quadrati di superficie. Gli esperti avevano stabilito un valore di mercato che era stato stimato in più di 6 milioni e 400mila euro così divisi: 2 milioni e 107mila euro per la villa padronale, 167mila euro per la portineria, 2 milioni e 464mila euro per il convento, 129mila per i corpi rustici e 1 milione e 545mila per i terreni. Il lotto di vendita comprende l’intera proprietà: la villa, che risale al 1858, con anche un parco storico e aree verdi vicine, sono nella valletta del rio Cantalupo, gli edifici di carattere secolare come ad esempio lo storico collegio con camere e servizi e anche il refettorio con la cappella e i piccoli immobili di carattere accessorio utilizzati a rustici di campagna.
Nel 1948 le Salesiane l’acquisirono e vi aprirono un collegio femminile. Più tardi divenne casa di riposo per le suore e centro di ritiro spirituale, che ha continuato a ospitare convegni anche dopo il trasloco delle sorelle. La dimora è stata messa in vendita nel 2007 e ceduta a un’immobiliare, ma contro il Piano integrato d’intervento si è schierato il Comitato per la difesa del territorio di Triuggio e delle frazioni che ha avviato una campagna contro l’acquisizione, ritenendo che la storica villa dovesse avere una destinazione pubblica. Fino all’asta.
S.T.