
di Dario Crippa
"Chirurghi non si diventa, si nasce. Ce l’hai sempre in testa, è come una droga, non puoi improvvisarti...". E Luca Buonaiuto, modestamente (parafrasando Totò), "chirurgo lo nacque".
Napoletano di origine e di studi, a Monza da cinque anni, il medico chirurgo la settimana scorsa ha portato a casa l’ultimo succeso della sua giovane carriera (ha solo 36 anni): ha asportato a una donna di 70 anni un tumore del peso di 10 chili e mezzo. "Ma non è l’unico caso - racconta - negli ultimi cinque anni è già il terzo tumore simile che mi trovo a operare. Ricordo ancora il primo, ero stato assunto da poco, e venne una donna magrissima di un’ottantina d’anni a farsi visitare: aveva un addome enorme, il marito – un avvocato in pensione – la scongiurava da tempo di andare a farsi visitare, ma lei aveva paura. Alla fine, nell’ovaio le stava crescendo un tumore, non lo pesammo ma aveva una circonferenza di 30 centimetri".
Siamo al Policlinico di Monza, Dipartimento di Chirurgia Generale Oncologica e Bariatrica, dove si è formata una squadra di medici speciali. Il primario ha 42 anni e si chiama Mattia Pizzi. "Siamo nati quasi per caso, davanti a un caffè - spiega Buonaiuto - ci stavamo riorganizzando, avevamo due reparti separati, quello oncologico e quello bariatrico: eravamo separati soltanto da una parete. Ma spesso ci rendevamo conto che ci trovavamo a lavorare assieme. Io stesso sono specializato nella chirurgia dell’obesità, la bariatria. Con il nuovo primario, Mattia Pizzi, già collaboravamo: tante volte la rapidità, in tema di tumori, è fondamentale. E ci siamo accordati con la Radiologia: quando un paziente fa una Tac e il medico si rende conto che c’è sotto un tumore, ci contatta direttamente in modo da velocizzare l’intervento".
I tumori di grosse dimensioni? "Ci vogliono nervi e muscoli d’acciaio, anche nell’ultimo intervento il primario è stato fondamentale nell’aiutarmi a intervenire. In caso di masse tumorali così imponenti è fondamentale asportarle per intero senza lesionarle. Basta un piccolo buco per mandare in giro le cellule tumorali per tutto il corpo col rischio di provocare metastasi".
Se la paziente è molto magra, è più facile sospettare che ci sia sotto qualcosa quando vede crescere all’improvviso la sua massa corporea? "Non è sempre così facile: un paio di anni fa ci eravamo trovati alle prese con una donna obesa: avrebbe potuto ingannare, e invece aveva anche un tumore, di 20-25 centimetri di circonferenza".
E quando riuscite ad asportarlo? "Sono ovviamente felici, per il pericolo scampato.. e per aver visto il proprio corpo tornare a dimensioni normali... in fondo è come se avessero partorito qualcosa di maligno".
Numeri? "Dal 2021 alla metà del 2022 al Policlinico abbiamo operato tantissimo: 805 interventi per tumori maligni e 229 per tumori benigni. Con una media di 14 interventi chirurgici a settimana".
Impossibile fare confronti fra epoca pre e post Covid, ma difficilmente ci si è fermati, al massimo nel giro di un mese si è sempre intervenuti. Coi tumori non si può perdere tempo.
"Il Policlinico di Monza - fanno sapere dalla direzione - si è distinto nel 2021 per l’alta performance sugli interventi di chirurgia oncologica come risulta dal report che Regione Lombardia ci ha inoltrato alla fine del 2021. Il potenziamento dell’attività di Oncologia Medica, di Diagnostica per Immagini, di Radioterapia e di Terapia Intensiva ha fatto sì che la chirurgia oncologica del Policlinico di Monza oggi è una grande realtà nel panorama del territorio di ATS Monza e Brianza".
Quando Luca Buonaiuto, oggi padre di una bimba di 4 anni, studiava a Napoli... immaginava tutto questo?
"Ricordo che mi laureai, rimasi due giorni disoccupato e al lunedì ero già a Monza al lavoro al Policlinico. Bellissimo"
Le sue pazienti? "Ne ho rivista di recente una... verrà a farsi levare i calcoli alla cistifellea dal sottoscritto".