DARIO CRIPPA
Cronaca

Diego Alberto, nel nome di Milito vince gli ictus della madre / VIDEO

Dall'Argentina un videomessaggio del campione argentino per congratularsi della miracolosa nascita

Diego Alberto Sabatino, nuovo nato con il nome di Milito

Monza, 14 ottobre 2017 - Per tutta la vita saprà che porta il nome di un campione argentino che ha fatto la storia del calcio italiano (scudetti, Champions, coppe).  E saprà che la sua nascita (e la vita della sua mamma) sono state un miracolo. E che persino il campione di calcio di cui porta il nome, Diego Alberto Milito, sa tutto questo e, anche se ormai ha appeso gli scarpini al chiodo ed è tornato nella sua Argentina, ha avuto un pensiero per lui e gli ha spedito – magia di Facebook – un videoessaggio mentre gli manda i più sinceri auguri e promette un giorno che tornerà in Italia per incontrarlo.

È una storia emozionante quella accaduta negli scorsi giorni in una stanzetta dell’ospedale San Gerardo di Monza. Dove è nato il piccolo “Diego Alberto” Sabatino, tre chili e mezzo alla nascita, 50 centimetri e un’energia, una forza e un coraggio già da fuoriclasse. A raccontare tutto è il papà, Roberto Sabatino, 35 anni, nella vita di tutti i giorni educatore alla Cooperativa Aeris, dove si occupa di minori e adolescenti disabili. E, alla domenica telecronista per Sportube (segue il Monza!) e tifoso sfegatato del Genoa, in onore anche delle proprie origini liguri. «Nel 2009, portai mia moglie a vedere il derby della Lanterna, Milito allora era il centravanti del mio Genoa, segnò tre gol... e sull’onda dell’entusiasmo mi feci promettere da quella che sarebbe diventata mia moglie, se un giorno avessimo avuto un figlio maschio, che lo avremmo chiamato col nome del Principe Milito». Poi le cose vanno avanti. Roberto e la moglie Alessandra Riboldi (34 anni) si sposano e hanno una figlia, che chiamano Emma. E il maschietto? Beh, il protagonista di questa storia arriva quest’anno. Quando mamma Alessandra resta incinta, «sono andato subito a ricordarle quella vecchia promessa» spiega papà Roberto. Detto, fatto.

La famiglia Sabatino non ha fatto però i conti con la salute. Al terzo mese di gravidanza, mamma Alessandra, infermiera all’ospedale San Gerardo di Monza, ha un ictus. «Per fortuna, era al lavoro in ospedale e i suoi colleghi l’hanno salvata». Inizia il periodo più difficile, spaventoso e drammatico di questa giovane famiglia. «Era lo scorso marzo, mia moglie lavorava al reparto di Chirurgia Toracica: perse conoscenza e fu portata al pronto soccorso: l’ictus aveva colpito la parte sinistra del suo cervello e quindi la parte destra del suo corpo era semiparalizzata, faticava anche a parlare e c’era il forte rischio che perdesse il bambino... tra l’altro un brutto periodo, mio suocero era stato a sua volta colpito da un ictus appena pochi giorni prima». Ma il bimbo «è fortissimo e mia moglie, da quel momento seguita passo passo dai magnifici medici e infermieri del San Gerardo, riesce a recuperare. C’è stata una mobilitazione di tutti i reparti per starle dietro». Sembra andare tutto bene, il bimbo dovrebbe nascere senza problemi, ma qualche giorno prima del termine mamma Alessandra subisce un nuovo ictus, «un piccolo attacco epilettico provocato dalla cicatrice dell’ictus che aveva avuto a marzo. Anche qui, medici e operatori sanitari sono stati rapidissimi e molto efficienti, si sono presi cura anche del sottoscritto tranquillizzandomi.

Mia moglie è entrata al reparto di Ostetricia e, quando hanno visto che il bimbo faticava un po’ a muoversi, anche per i farmaci che mia moglie era stata costretta ad assumere, si è deciso di indurre il parto, con le bravissime ostetriche Silvana Mariani e Nadia Roncaglia. Per 48 ore non l’hanno mai mollata e martedì c’è stato il parto indotto: per fortuna, perché come si è poi scoperto il cordone ombelicale aveva due nodi che avrebbero messo a rischio il feto». In sala parto va tutto bene: il piccolo nasce dopo trenta minuti di travaglio. Il suo nome, neanche a dirlo, è Diego Alberto. Eccoci all’epilogo. «Tramite amici comuni, la notizia è arrivata in Argentina a Milito, che emozionato ha mandato subito un video per tutti noi. Ci ha anche promesso che un giorno ci incontreremo... Si è rivelato una persona eccezionale, un grande campione sul campo... sono proprio felice che dopo aver lasciato il mio Genoa per l’Inter abbia vinto la Champions e fatto il Triplete. Ma anche nella vita».