Neonata abbandonata a Monza, l'ostetrica: "Vorrei si chiamasse Alice come me"

L'emozionante racconto della donna che ha trovato la piccola nel parcheggio del San Gerardo: "Ho sentito un pianto, ma non proveniva dalla sala parto"

La scatola nella quale è stata ritrovata la neonata

La scatola nella quale è stata ritrovata la neonata

Monza, 30 agosto 2022 - "Ero di turno in pronto soccorso ostetrico ed erano passate da poco le 5 quando sono uscita a prendere un po' d'aria. Mentre ero fuori ho sentito un pianto di neonato e all'inizio ho pensato provenisse dalla sala parto, ma dopo un paio di minuti, siccome il pianto non cessava, mi sono avvicinata alla porta che dà sul parcheggio e ho avuto l'impressione che venisse da fuori. Ho aperto la porta per vedere se ci fosse una mamma che aveva bisogno ma non ho visto nessuno, solo una scatola da scarpe senza coperchio appoggiata sul cofano della macchina parcheggiata esattamente davanti alla porta”.

Alice non ha fatto in tempo a richiudersi la porta a vetri alle spalle che subito si è voltata di nuovo verso quella macchina: “Mi sono resa conto che la scatola piangeva! Mi sono avvicinata e dentro la scatola c'era una neonata ben avvolta in un lenzuolo. Sono rimasta un secondo senza parole, poi ho preso la scatola e la piccola e l'ho portata subito dentro”. Emozione e concitazione: “Ho chiamato a gran voce l'ostetrica capoturno e abbiamo avvisato l'infermiera dell'isola neonatale e la neonatologa – racconta -. La piccola stava bene, aveva un pannolino pulito e il cordone era stato clampato con una garza”.

Tutti si sono presi cura della bimba: “Dopo aver bevuto un po' di latte si è addormentata serena” in una culla della terapia intensiva neonatale dove è stata ricoverata in osservazione. “È stato un turbinio di emozioni diverse, dallo sgomento alla paura alla commozione – confessa l'ostetrica -. Stanotte abbiamo deciso di chiamarla Alice come me e sarebbe bello ed emozionante se rimanesse il suo nome”.