
Nell’ex ospedale Antonini apre il “carcere“ per i malati psichiatrici
Sono partiti in questi giorni i lavori di preparazione del cantiere che trasformerà due padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico Antonini di Mombello in due Rems (Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza). Si tratta di due strutture da 20 posti ciascuna, che saranno messe al servizio dell’amministrazione penitenziaria per il ricovero obbligatorio di persone affette da disturbi mentali, autrici di reati, a cui viene applicata dalla magistratura la misura di sicurezza detentiva. Le Rems hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari aboliti nel 2013 e chiusi definitivamente il 31 marzo 2015, anche se l’internamento nelle nuove strutture - si legge nella spiegazione del ministero della Giustizia - "ha carattere transitorio ed eccezionale in quanto applicabile solo nei casi in cui sono acquisiti elementi dai quali risulti che è la sola misura idonea ad assicurare cure adeguate ed a fare fronte alla pericolosità sociale dell’infermo o seminfermo di mente".
"Per il momento abbiamo ricevuto indicazione dell’avvio della preparazione dell’area di cantiere, credo che a giorni verrà formalizzato l’avvio dei lavori", spiega il sindaco Antonio Romeo. Nel presidio Rems di Limbiate è previsto il completo recupero (secondo le indicazioni della Soprintendenza) dei fabbricati Forlanini e Ronzoni, attualmente in stato di abbandono. Verranno realizzati due blocchi da 20 posti ciascuno per “alta riabilitazione a bassa intensità assistenziale“. La superficie complessiva del progetto, comprese le aree esterne, è di quasi 18mila metri quadrati e il valore dell’opera al 2020 era di 17,2 milioni di euro. Il percorso per la realizzazione delle due nuove strutture è iniziato nel 2017 con il contratto per l’affidamento della progettazione da parte di Infrastrutture Lombarde Spa (oggi Aria), allora la società di Regione Lombardia che si stava occupando della realizzazione. Il progetto di fattibilità tecnica ed economica era stato approvato a marzo del 2018, nel marzo del 2020 l’avvio della procedura per l’approvazione del progetto esecutivo. A quel punto sono intervenuti i ritardi dovuti alla pandemia da Covid, i successivi aumenti di prezzi che hanno reso necessaria l’elaborazione di un nuovo piano economico e si è arrivati alla fine del 2023 con la preparazione del cantiere che presumibilmente entrerà nella fase più operativa dopo le feste natalizie per concludersi nei primi mesi del 2025.
Gabriele Bassani