
Nel nome di Lea Garofalo "Fate “La scelta“ giusta"
di Stefania Totaro
Un documentario che parla di donne contro la mafia, come Lea Garofalo, con l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità e di insegnare ai giovani l’importanza della partecipazione. Si chiamerà “La scelta“ ed è un progetto di Libera Monza e Brianza che si potrà finanziare con una donazione attraverso la Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. "La scelta è un documentario indirizzato ad un pubblico interessato ai temi sociali e ai problemi del nostro Paese. Ma è soprattutto un lavoro che si rivolge ai più giovani, perché racconta una vicenda che vede protagonisti loro coetanei e che dimostra come l’impegno, la coesione e la determinazione di ragazze e ragazzi possono essere determinanti per cambiare l’esito di storie che sembrano già state scritte – spiega Valerio D’Ippolito, referente di Libera Monza e Brianza e impegnato da molti anni, in particolare con le giovani generazioni, nella lotta alla mafia e al pericolo dell’indifferenza –. È un racconto pensato per far riflettere e per offrire modelli positivi a cui ispirarsi. Ed è anche un progetto a sostegno di tutte le donne che si stanno ribellando all’omertà delle famiglie mafiose".
Il punto di partenza è la vicenda di Lea Garofalo, uccisa nel 2009 dall’ex compagno perché ha detto no alla ‘ndrangheta e sotterrata in un campo a San Fruttuoso. "Questo fatto di criminalità è riuscito a trasformarsi in una storia capace di risvegliare coscienze – continua D’Ippolito –. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile se la lotta di Lea non fosse stata portata avanti, con più forza e determinazione, dalla giovane figlia Denise e se accanto a lei non si fossero schierati tanti giovani, promotori di un presidio dell’associazione Libera, desiderosi di non volerla lasciare sola. La scelta racconta e ripercorre questo straordinario esempio di solidarietà e di sorellanza".
Il progetto del documentario, che sarà curato dal regista Jurij Razza (impegnato in progetti sociali sui temi della memoria e dell’inclusione, che ha realizzato lavori sulle comunità rom e sui migranti e sta portando avanti una ricerca su un gruppo di donne deportate nel ’44 nel lager di Ravensbrück), ha grandi ambizioni, ma senza sostanziali finanziamenti. Per mettere insieme una piccola troupe e completare il documentario entro aprile 2024, in occasione del cinquantesimo anniversario della nascita di Lea Garofalo, l’obiettivo è di raccogliere almeno 20mila euro e chiunque può fare una donazione.