
Pierangela Colzani di 'Fili Folli'
Monza, 5 gennaio 2020 - In via Bergamo il nuovo anno comincia con l’addio di tre negozianti storici che, raggiunta la pensione, hanno deciso di abbassare la saracinesca. Un addio che ha fatto salire la preoccupazione del Comitato Monza Civile, il gruppo che da oltre sei mesi si batte contro la malamovida e la mancanza di sicurezza nei quartieri. "Non è che al loro posto arriveranno nuovi locali?", domandano intimoriti i componenti. La via della movida continua a cambiare: nuovi ristoratori, nuovi baristi e alla fine del 2019 anche la merciaia, il fotografo e l’orefice che erano presenti da oltre quarant’anni hanno deciso di salutare la via. Tempo di pensione per i negozianti e di preoccupazione per i residenti che temono l’arrivo di gestori che possono attirare la cosiddetta malamovida.
"Probabilmente al loro posto altrettanti bar, pub, kebabberie e il conseguente frenetico giro di titolari e di licenze – spiegano in una nota stampa Benito Sicchiero, Matteo Musso e Milena Piazza, coordinatori del Comitato Monza Civile – Un ristorante della via in pochi anni avrebbe cambiato ben nove gestori. In questo modo continua trasformazione della via diventata emblema della movida monzese, con l’ombra della regia di una organizzazione, come il Comitato Monza Civile ha denunciato gli scorsi mesi". Ben vengano il commercio di vicinato e i locali che, abbassata a mezzanotte (o anche oltre) la saracinesca non richiamano però avventori spesso in preda ai fumi dell’alcol e della droga che fanno chiasso fino all’alba. "La chiusura dei negozi, dovunque avvenga, costituisce una distruzione del lavoro forse persino più grave di quella causata dalla fine delle attività industriali - precisano - Ma i piccoli negozi sono anche luoghi di tutela del territorio, di incontro di una comunità, di servizio ai residenti. Il volto borghese fatto di famiglie di una via che, riscattata una immagine di degrado, vi sta ripiombando ostaggio del popolo della notte e dei suoi eccessi".
L’appello va quindi all’Amministrazione comunale e alla Confcommercio di Monza "Fate sopravvivere i negozi di vicinato di via Bergamo", chiedono. Quello che si è appena concluso è stato un anno nero per i negozi storici. Negli ultimi dodici mesi hanno chiuso anche la cartoleria Vismara di via dei Mille dopo 110 anni di attività, l’ultimo negozio di dischi in via Cavallotti e settimana scorsa l’ultimo negozio di tessuti di alta moda di via Carlo Porta. E c’è chi, come il gioielliere Valter Villa ha annunciato con un anno di anticipo la chiusura della sua attività di famiglia dopo 210 anni.