DARIO CRIPPA
Cronaca

Bar sotto accusa per infiltrazioni sospette, è scontro

Provincia e Cooperativa si difendono: "Tutto in regola". Ma l'Antimafia chiede un'interdittiva

La sede della provincia di Monza

Monza, 10 febbraio 2017 - Nel bar della Provincia di Monza e Brianza lavora la moglie del boss della ’ndrangheta Candeloro Pio? Il bar e i distributori di merendine del palazzo sono stati affidati a una cooperativa sociale che di fatto - la convenzione lo dice chiaramente - risponde a un soggetto condannato a tre anni di reclusione per truffa ai danni dello Stato? La notizia di un esposto a Procura e Prefettura con queste accuse non poteva che destare scalpore ieri in Provincia. Che oggi emette un comunicato di risposta: «La coop Mar Multiservizi nel 2015 ha ottenuto in concessione e gestione lo spazio bar presso la sede di via Grigna 13. Il contratto è stato stipulato il 3 marzo 2015 con il legale rappresentante della Cooperativa stessa, Signora Paola Oliva Leonelli. Ciò a seguito di regolare procedura selettiva destinata a cooperative sociali di tipo B, iscritte all’albo regionale, per favorire l’inserimento di persone svantaggiate, tra cui disabili e soggetti in carico ai servizi sociali». Non solo: «La concessione quinquennale in corso prevede il servizio di ristoro a mezzo di distributori automatici oltre al servizio bar in sede. La società, con sede a Varese, ha superato i controlli di legge, e risulta oggi affidataria di analoghi servizi anche per altri enti pubblici a Brescia e a Mantova». E aggiunge: «La Provincia conferma di aver fornito agli inquirenti già un mese fa gli atti utili allo sviluppo delle indagini in corso».

Ad Andrea Monti, consigliere provinciale e capogruppo della Lega Nord, non basta: «Presenterò un’interrogazione urgente per fare chiarezza sulle procedure che hanno portato a questo appalto. E desta preoccupazione che la C.U.C., Centrale Unica di Committenza della Provincia, si trovi oggi ad assegnare appalti milionari su richiesta di una trentina di Comuni». Marco Fraceti, direttore dell’Osservatorio antimafie di Monza e Brianza, non si stupisce: «La Prefettura deve fare un’interdittiva, come per i due bar di Seregno gestiti da personaggi legati alla ’ndrangheta. Purtroppo in troppi si interessano di mafia solo quando ci sono grandi retate. Appena però le acque si calmano, la ’ndrangheta si inabissa pronta a tornare a fare i propri affari. Gli appalti dovrebbero essere sottoposti sempre alla Guardia di finanza per non incorrerere in situazioni simili».

La Mar Multiservizi Cooperativa Sociale Onlus ha sede a Varese. Finalità da Statuto, servizi socio sanitari, assistenziali, educativi, ricreativi, culturali, sportivi, dalle scuole ai centri per disabili. Appalti in corso: il bar del Comando provinciale dei carabinieri di Brescia, il bar del Tribunale di Mantova e dell’Ortomercato di Milano, il bar dell’Iris Versari di Cesano Maderno, un bar in via Montevecchia a Monza, un altro bar a Milano.

Paola Leonelli, legale rappresentante della Cooperativa Sociale Mar Multiservizi, ci scrive per precisare che è in possesso di tutti i requisiti morali e di onorabilità richiesti e per spiegare che per legge «è obbligata a assumere, tra i propri dipendenti, almeno un terzo di persone svantaggiate». Nulla sapeva «che la Sig.ra S., in possesso dell’invalidità, fosse coniugata con il Sig. Candeloro, condannato per reati di criminalità organizzata di stampo mafioso. Il Sig. Magarò è un dipendente della cooperativa».