Morena, la storia è “ricamata” a mano

La merlettaia di Cornate e la suggestiva lezione di tombolo in un omaggio a Leonardo nella sua inedita versione di costumista e scenografo

Morena, la storia è “ricamata” a mano

Morena, la storia è “ricamata” a mano

di Barbara Calderola

Morena Pellegatta strega i visitatori della Chiesina fra Cornate e Paderno, applausi per la maestra di tombolo che sembra uscita da un libro di storia. La sua lezione a cielo aperto sui merletti affascina il pubblico che resta a bocca aperta davanti alle sue mani che corrono sui fili. Omaggio a Leonardo, costumista e scenografo: pochi sanno che il grande genio era provetto anche in questi campi per le feste che organizzava al Castello di Porta Giovia a Milano per il suo signore, Ludovico. Pensava a tutto. "Possiamo dire che è stato il capostipite degli stilisti: disegnava lui i tessuti per i vestiti di Isabella d’Este, moglie del Moro – ha raccontato ai turisti Fiorenzo Mandelli, curatore del gioiellino, guida del fiume Adda e storico dell’uomo simbolo del Rinascimento che qui soggiornò a lungo a inizio Cinquecento –. Non dimentichiamoci che sua madre era un’esperta tessitrice. Una artista in questo campo".

Così il cicerone ha preso per mano gli allievi e li ha accompagnati nel mondo del pizzo, il più famoso, quello di Cantù "nasce a cavallo tra 1300 e 1400. È un prezioso intreccio che inizialmente serve per ornare i paramenti sacri, la tradizione vuole che sia cominciato tutto in un convento". Poi, però, le suore "ne hanno insegnato i segreti alle ragazze che usavano i merletti come merce di scambio per materie prime" e il pizzo entra anche nelle case "per abbellire tende, tovaglie, lenzuola, scialli, guanti". Per realizzarlo servono il famoso cuscino rigido a forma di cilindro, il tombolo, fili e fuselli, tutto fissato su un cavalletto e l’uncinetto con punta fine per i passaggi delicati. Ma si comincia dalla cartina, quasi un’alchimia che solo le mastre come Morena Pellegatta sanno creare: è un disegno bucato a mano, gli spilli che fissano i fili. Servono tecnica e grande cura dei particolari e adesso anche un tocco di modernità, chi vi si dedica oggi realizza anche gioielli, sottopiatti, quadri e tutto ciò che può piacere ai giovani fra seta, cotone, lino e metallo.