Monza, senzatetto colpito con una bottiglia e derubato da due sbandati

La polizia ha trovato l’uomo dolorante a terra, poi gli agenti, uno dei quali colpito al ginocchio, hanno inseguito e arrestato i due marocchini autori dell’aggressione

Gli agenti davanti al rifugio di fortuna del senzatetto a Monza

Gli agenti davanti al rifugio di fortuna del senzatetto a Monza

Monza – Rapina in centro, a botte, un barbone picchiato. E due arrestati dopo un inseguimento. Accade tutto martedì mattina. Una Volante, mentre sta transitando in via Buonarroti all'angolo con via Pellico, viene fermata da un cittadino italiano: è un clochard di 51 anni, in forte stato di agitazione e dolorante, con una mano si tiene il retro della testa. L’uomo indica ai poliziotti due giovani extracomunitari che si stanno allontanando e racconta di essere stato picchiato e rapinato da loro. I poliziotti, immediatamente, intercettano i due soggetti, che alla vista della pattuglia della Polizia si danno alla fuga. Subito viene allertata anche un’altra pattuglia e scatta l’inseguimento. Lungo via Pascoli e via Foscolo, al quartiere Cederna.

A un certo punto i due si dividono percorrendo strade differenti e cambiando numerose volte senso di fuga, provocando seri pericoli anche alla circolazione dei veicoli. I giovani nordafricani, due marocchini, vengono comunque alla fine bloccati anche se si oppongono con resistenza al fermo, cercando di divincolarsi con calci e pugni, colpendo un agente (riporterà una contusione al ginocchio guaribile in 5 giorni). Una volta assicurati all’interno delle autovetture di servizio, i due vengono portati nel luogo dove si trovava la vittima, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza: in pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza sarà e dimessa con “traumi contusivi alla testa” guaribili in 5 giorni.

La vittima, un italiano senza fissa dimora appunto, racconta di dormire all’ex macello di via Buonarroti, dove da tempo ha trovato un riparo occasionale. Era qui che, durante le prime ore del mattino, avevano fatto irruzione i due cittadini nordafricani, dove con violenza e minacce gli avevano preso tutto quello che aveva: uno zaino con all’interno un portafogli e 30 euro in contanti e una cassa bluetooth, pretendendo che consegnasse loro il cellulare che riferiva, però, di non avere con sé. Intanto i due giovani nordafricani lo avevano picchiato con pugni e calci e, quando aveva reagito per tornare in possesso del suo zaino, uno di loro, brandendo una bottiglia di vetro, l'aveva frantumata e usata come arma puntandola contro di lui per farlo smettere, mentre l’altro lo aveva colpito al capo con un oggetto contendente, forse un sasso, causandogli la ferita.

L’uomo, che dichiarava di non averli mai persi di vista durante la loro fuga, non ha avuto difficolta' a riconoscere i suoi rapinatori. E ha aggiunto che uno dei due, insieme ad altri connazionali, una settimana prima si era già intrufolato all’interno dell’ex macello per sottargli una cassa bluetooth e per strappargli una catenina d’argento dal collo, con fare minaccioso e intimidatorio. Sottoposti a perquisizione personale e trovati con addosso il bottino, che è stato restituito alla vittima, i due giovani sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso.

Hanno 19 anni e 21 anni, sono entrambi marocchini e con a carico diversi precedenti di polizia specifici (rapina, furto in concorso, resistenza a pubblico ufficiale, porto d’armi e oggetti atti ad offendere) sono stati portati alla Casa Circondariale di via Sanquirico a disposizione della Procura della Repubblica di Monza.