STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, giocava alla ricevitoria del suo bar senza versare gli introiti allo Stato: 50enne cinese condannata a 2 anni di reclusione

La donna era stata indagata per peculato e ora dovrà anche pagare 23mila euro. Il tribunale le ha riconosciuto la parziale infermità mentale a causa della ludopatia

Due maxi vincite al Lotto in Toscana (Foto di repertorio)

La 50enne cinese si è rovinata, giocando al lotto

Monza, 22 Ottobre 2024 - Una 50enne cinese, imputata di peculato, è stata condannata dal tribunale di Monza a 2 anni di reclusione, con la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna sul certificato penale, alla confisca di 23mila euro non versati allo Stato per gli introiti sul lotto giocato nella ricevitoria del suo bar e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Le giudici le hanno riconosciuto una parziale infermità mentale per ludopatia, nonostante la perizia psichiatrica disposta dallo stesso tribunale avesse concluso per la piena capacità di intendere e di volere dell'imputata, per cui la pubblica accusa aveva chiesto 2 anni e 8 mesi di reclusione.

"Giocavo tutto il giorno - ha ammesso la donna al processo -. Speravo, giocando, di coprire le perdite. Poi dovevo chiedere a mio marito i soldi per pagare le spese e mi avrà dato oltre 20mila euro. In 10 anni ho speso tanto, ho venduto anche la casa. Ho chiuso il bar, mio marito mi ha lasciato, sono andata a vivere da mia figlia grande, poi sono andata in Cina dove non c'è il gioco d'azzardo. Ora che sono tornata vivo con il mio ex e le altre figlie e non gioco più perché non ho più soldi. Seguo le ragazze, le porto e le vado a prendere a scuola e al bar del mio ex lavoro soltanto un'oretta al massimo, quando ha bisogno, ma solo se lui è presente". Per uscire dalla ludopatia la 50enne si era rivolta a un centro contro le dipendenze.

"Non riusciva a resistere, il gioco d'azzardo le serviva per veicolare stress e ansia causate da fragilità emotiva - ha raccontato ai giudici la psicologa che l'ha avuta in cura -. L'ex marito l'ha aiutata a dosare i soldi e le è stato proposto un gruppo di arteterapia come distrazione. La sua dipendenza ha compromesso la sua situazione personale e familiare". Secondo la psicologa la ludopatia di cui soffriva l'imputata ha ridotto la sua capacità di azione. "Questa sentenza può diventare un importante precedente di giurisprudenza per chi è vittima del gioco d'azzardo", ritiene l'avvocato Giuseppe Frojo, difensore della 50enne cinese, di cui aveva chiesto l'assoluzione.