Monza devi cambiare passo. Lecce è un bivio decisivo

La formazione di Palladino è reduce da quattro pareggi nelle ultime gare . Sabato deve prendersi tre punti. Maldini scalpita: ormai non è più una sorpresa.

di Michael Cuomo

MONZA

Tornare al Via del Mare è come tornare al punto di partenza, per ritrovare la via della vittoria. Un anno fa c’era un campione d’Italia di oggi a disegnare il primo arcobaleno sbiadito del Monza in Serie A: era Stefano Sensi, c’era Giovanni Stroppa in panchina, era il primo punto della storia brianzola nel massimo campionato ma non bastò per frenare la voglia di cambiare marcia di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Si torna fino a lì per un concetto che sta a cuore alle stanze di Monzello: il risultato è importante, il modo con cui si ottiene non da meno e così è più facile ricavare segnali positivi anche dopo 4 partite senza raccogliere bottino pieno.

Dal Torino all’Atalanta, passando per il Napoli e Bologna, Raffaele Palladino arriva in Salento con un sorriso vero ma un retrogusto amaro: reso meno amaro soltanto dal pareggio a reti bianche contro l’amico Thiago Motta, frutto di un’impeccabile esecuzione della fase difensiva e di un errore piuttosto evidente sotto porta, ma vero perché l’ultimo filotto negativo è caratterizzato da fattori che vanno oltre l’impegno della squadra sul campo. Contro Juric qualche episodio discutibile e discusso, quindi la bravura dei campioni d’Italia, fino al palo di Maldini sul gong che trema da domenica sera. Un punto in 4 partite ma che conferma come il Monza abbia trovato il suo abito cucito su misura con il modulo 4-2-3-1, ridisegnando il centrocampo scoprendo Bondo e tornando a sfruttare Pessina più a ridosso dell’area di rigore avversaria, mancando soltanto in zona gol.

Che non è un problema di costruzione e di poche chance, ma di "finalizzazione" nel senso vero della parola. In gergo si direbbe "fatto 30, ma non 31". Sui numeri, però, in casa Monza non sono ammessi calcoli errati: la salvezza è ormai aritmetica e l’obiettivo stagionale può considerarsi raggiunto ma uno strano incastro del giovedì potrebbe aggiungere ulteriori posti al tavolo europeo dedicato alle italiane e così gli stimoli per fare ancora di più non mancano. Le note di campo.

Palladino può concedersi il lusso di specchiarsi nei migliori interpreti: va verso il rientro Dany Mota, scalpita Daniel Maldini che ormai non è più una sorpresa. C’è l’imbarazzo della qualità, ed è un bene perché l’estetica è importante e non può essere tralasciata. Ma c’è il campo e una classifica che non vuole conoscere limiti: continuare a fare bene, sì, ma il Monza vuole anche tornare a vincere.