ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Monza come Berlino. Dal castello fantastico ai ritratti di vita reale. La città dei graffiti

Sempre più spazio alle opere dipinte su recinzioni e muri dei palazzi. Un nuovo modo per colorare i quartieri e lanciare messaggi sociali.

Monza come Berlino. Dal castello fantastico ai ritratti di vita reale. La città dei graffiti

Sempre più spazio alle opere dipinte su recinzioni e muri dei palazzi. Un nuovo modo per colorare i quartieri e lanciare messaggi sociali.

Non solo città storica, ma realtà in cui i segni della contemporaneità si stanno facendo sempre più spazio. Negli ultimi anni anche Monza - come tante altre realtà metropolitane europee, a partire da Milano e Berlino - si sta arricchendo sempre più di opere di street art, con murales artistici che spesso dietro alla funzione di abbellimento decorativo, lanciano messaggi. Tre gli interventi, distribuiti in varie zone, che hanno fatto crescere di molto il numero di murales in città da una decina d’anni a questa parte: una legata al progetto “Recover Monza“ del Comune in collaborazione con l’associazione Restart (fondata da ex studenti, docenti e genitori del liceo artistico Nanni Valentini); la seconda tranche è stata quella legata alle Pulizie di primavera del 2018, intitolata “Coloriamo la città“, che ha fatto mettere in opera ancora una volta gli studenti del Nanni Valentini e il famoso streetartist Paolo Monga; e in ultimo, ad aprile di quest’anno, tre nuovi murales, nel sottopasso di via Bergamo, nel sottopasso tra via Grassi e via Rota e all’Iis Ferrari di San Rocco.

L’artista che però più di tutti ha contribuito alla crescita dell’arte muraria cittadina è senz’altro il famoso streetartist monzese Joepalla (all’anagrafe Umberto Voci) che, partendo da murales realizzati su edifici privati, sta consolidando sempre più una collaborazione con il Comune. Dopo alcune opere realizzate negli anni scorsi, come l’affresco all’ingresso del teatro Binario 7, Joepalla ha di recente concluso un nuovo murale alla scuola media Masiq e sta lavorando a un nuovo grande graffito sulla parete del chiosco del parco di via Gallarana. Tra i murales realizzati con il progetto “Recover Monza“ tra il 2014 e il 2016, uno dei più famosi è sicuramente il coloratissimo lavoro di Camilla Falsini nel vicolo Carrobiolo, che rappresenta un castello circondato da un borgo medievale, con colori vivaci e toni favoleggianti. A essere di forte impatto visivo sono anche le barchette di carta dipinte da Gig (all’anagrafe Luigi Loquarto) sul muro di cinta di via Silva, nel quartiere San Giuseppe: il moto ondulatorio delle barchette rappresenta i pensieri che navigano nella mente, senza direzione. In via bergamo compare anche Madre Teresa di Calcutta che impugna una spada laser.

A tema natura è invece il murales di Lucamaleonte sulla passerella di via San Gottardo: qui lussureggianti elementi naturali dai toni neutri rivestono le murature, quasi per essere complementari all’artificialità delle infrastrutture create dall’uomo. Giorgio Bartocci si è invece occupato del restyling del centro civico di via Iseo, rivestendo le pareti esterne con creature dai contorni fluidi colorati di marrone e di nero. L’artista monzese Paolo Monga ha realizzato l’opera “Attimi“ ai giardini pubblici di via Biancamano, una sorta di poetica comunione di vita quotidiana tra bambini, ragazzi e anziani. Sono suoi anche il murales in viale Romagna, con un volto di giovane donna che si volta, in più pose, su un acceso sfondo rosso, e la vettura di Formula 1 rappresentata fuori dall’U-Power Stadium, su viale Stucchi. Sempre per “Coloriamo la città“ è stato realizzato alla biblioteca civica di Triante il murale “Blue blue blue“ di Giacomo Morelli: un’immagine astratta fatta di macchie di diverse tonalità di blu che sembrano mescolare mare e cielo.