ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Missione possibile. Una scuola di restauro con gli 007 dell’arte. Così rinasce l’ala nord

Il direttore Bartolomeo Corsini rilancia l’ambizioso progetto "Vorremo dare ospitalità ai corsi e ai laboratori del Botticino di Milano accanto alla caserma dei carabinieri del Nucleo tutela culturale".

Missione possibile. Una scuola di restauro con gli 007 dell’arte. Così rinasce l’ala nord

Il direttore Bartolomeo Corsini rilancia l’ambizioso progetto "Vorremo dare ospitalità ai corsi e ai laboratori del Botticino di Milano accanto alla caserma dei carabinieri del Nucleo tutela culturale".

Una scuola specializzata in restauri artistici di pregio, che restituisca una funzione adeguata a un settore della Villa Reale da lungo tempo chiuso e che tra non molto potrà tornare fruibile. Ha un’idea ambiziosa quanto centrata il direttore generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Bartolomeo Corsini, su come ridare vita all’ala nord della Villa, mentre operai e tecnici incaricati da Aria (azienda di Regione Lombardia) sono impegnati nei lavori di messa in sicurezza dell’ampia porzione di struttura reale. "Un’idea che sento come particolarmente valida sarebbe quella di farne una sede della Scuola di restauro Botticino – dichiara Corsini –, eccellente istituto di formazione in questo settore. Noi qui avremmo la possibilità di sottoporre numerose opere agli studenti-restauratori, che in questo modo sarebbero rivalorizzate. Oppure potremmo proporci come restauratori di opere destinate poi alla vendita e dare vita a una sorta di impresa culturale". "Una volta le regge erano autonome – continua il direttore generale di Consorzio –, erano dei piccoli paesi che al loro interno producevano tutto ciò di cui avevano bisogno e che bastava per il sostentamento economico. Questa circolarità dobbiamo riproporla, in particolare in un settore in cui siamo già forti e risulterebbe perfettamente in linea con l’identità del luogo". Il riferimento, in particolare, è ad una realtà presente da tempo negli spazi della Villa Reale. "Qui noi ospitiamo il nucleo dei Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) – chiarisce Corsini –, che è fatto da straordinarie professionalità che lavorano al recupero delle opere d’arte. Perché non possiamo pensare ai carabinieri come futuri docenti della scuola di restauro? Può essere una suggestione meravigliosa quella di recuperare opere depredate, restaurarle e poi esporle alla Reggia".

Una possibile circolarità, insomma, tra Scuola di restauro e nucleo Tpc dei Carabinieri. La Scuola di Botticino di Milano ha appena compiuto 50 anni ed eroga un corso di laurea per Restauratore di beni culturali. L’approccio storicamente usato dall’istituto è molto pragmatico (learning by doing, in linguaggio tecnico), cioè si basa sul far acquisire e consolidare conoscenze e abilità tecnico-professionali attraverso l’intervento diretto sulle opere e attività pratiche svolte in laboratori tecnico-professionali attrezzati e in contesti di lavoro reali. Inoltre la Scuola tiene molto al legame con il territorio di riferimento: in 50 anni i suoi studenti hanno effettuato interventi di conservazione e restauro su oltre 1.200 opere, in particolare milanesi e lombarde (dipinti su tela, opere lignee, dipinti murali, sculture, arazzi e manufatti tessili, manufatti cartacei e membranacei) provenienti da istituzioni religiose, enti pubblici, musei, fondi e archivi, enti privati e partecipato a 45 cantieri didattici per il restauro di dipinti murali, superfici decorate dell’architettura, altaristica, fronti d’organo e cantorie lignee. Una grande opportunità, considerando l’enorme quantità di opere di questo tipo conservate negli spazi della Reggia, e, allargando il raggio a tutta la città, ai beni artistici custoditi ad esempio nei depositi dei Musei Civici monzesi, tra cui i più di 2mila dipinti e le 13mila stampe storiche.

Quello della Scuola di Botticino è un bagaglio di competenze che potrebbe collimare perfettamente con quello dei 15 carabinieri del nucleo Tpc, che dal 1996 si trova in Villa Reale, tra la rotonda dell’Appiani ed il roseto Niso Fumagalli. Dal maggio 2023 il nucleo monzese è competente non solo su tutto il territorio lombardo, ma anche su 8 dei 16 nuclei nazionali (Torino, Genova, Monza, Bologna, Venezia, Udine, Firenze ed Ancona), coordinando le attività in tutto il nord Italia e parte del centro. Le loro attività, svolte unitamente ai funzionari delle Soprintendenze, nel solo 2023 hanno portato al sequestro di 15.923 beni antiquariali, archivistici e librari, nonché di 555 beni archeologici e 590 reperti paleontologici.