"Mi ha scavalcato senza aiutarmi". Ma i giudici assolvono la volontaria

MONZA Volontaria per l’Armadio dei poveri, l’associazione che a Monza raccoglie cibo e vestiti per le famiglie in difficoltà, ma accusata...

"Mi ha scavalcato senza aiutarmi". Ma i giudici assolvono la volontaria

"Mi ha scavalcato senza aiutarmi". Ma i giudici assolvono la volontaria

Volontaria per l’Armadio dei poveri, l’associazione che a Monza raccoglie cibo e vestiti per le famiglie in difficoltà, ma accusata di avere scavalcato una coinquilina invalida caduta dalla carrozzina a mezzogiorno nel locale cantine delle case popolari e, invece di fermarsi per aiutarla, di avere raggiunto l’ascensore per salire a casa insieme al suo cagnolino. Una pensionata monzese, C.P., madre e nonna, nonché attiva nel volontariato a favore dei senzatetto e delle persone in stato di disagio, si è ritrovata imputata di omissione di soccorso in un processo al Tribunale di Monza, ma è stata assolta per insufficienza di prove. A denunciarla era stata la signora vittima dell’incidente accaduto nell’aprile del 2021, che però non si è costituita parte civile al processo al Tribunale di Monza per ottenere un risarcimento del danno. "Volevo solo segnalare il fatto, perché quello che mi è successo è grave", ha detto in aula, dove però non ha riconosciuto con certezza la donna che le è passata sopra incurante della sua richiesta di aiuto. Al dibattimento la pubblica accusa aveva chiesto la condanna a 1.000 euro di multa.

"Dopo il fatto la vittima della caduta chiama un vicino di casa per farsi aiutare e gli racconta chi non le ha prestato soccorso. Dopo la denuncia la riconosce in foto, mentre in aula non la riconosce perché ha cambiato il colore dei capelli e ha il viso più scavato. L’imputata dice che quel giorno era andata al lavoro dalla figlia. Prima aveva invece detto che era a casa della figlia perché erano le feste pasquali". "È la polizia che le dice che erano giorni festivi quando è successo il fatto - ha sostenuto invece la difesa della pensionata, che aveva chiesto l’assoluzione piena -. L’imputata viene informata dal vicino di casa e presenta denuncia per calunnia. È lui che mette in bocca le cose alla vittima e dalla sua descrizione arriva alla donna col cane nero".

Per la difesa anche il racconto della vittima non è credibile. "Risulta una persona con problemi neurologici. Non c’era scivolo in cantina e per questo è caduta. E lì non c’era neanche lo spazio per scavalcarla. L’imputata per tornare a casa non passa dalle cantine. Inoltre è volontaria dell’Armadio dei poveri, non è nella sua indole comportarsi così. Dove abita lascia sempre a disposizione del pane".

S.T.