Maxi rissa a Monza con coltelli e spranghe: sette feriti, due ricoverati e bar chiuso

Due gruppi di giovani si sono affrontati nella notte tra sabato e domenica. Sospesa la licenza del locale "Doll's Cafè".

Carabinieri di Monza

Carabinieri di Monza

Monza - Un regolamento di conti tra due gruppi di giovani tra i 20 e i 30 anni è costato sette feriti, di cui due ricoverati, e la sospensione della licenza di un bar per 30 giorni. E' successo tutto nella notte tra sabato e domenica a Monza, nel bar "Doll's Cafè": le due fazioni, una di Monza e una di Cinisello Balsamo si sono affrontate a colpi di coltello e spranghe. C'è stato anche il tentativo da parte di due giovani di investire con l'auto i clienti del bar, tra cui numerose persone estranee agli scontri.

Sette i feriti soccorsi dal 118, con traumi cranici, fratture, ferite da taglio, di cui due ricoverati in ospedale con prognosi superiori a un mese. La Questura di Monza ha sospeso per 30 giorni la licenza del bar del quartiere San Fruttuoso per motivi di ordine e sicurezza pubblica. Il titolare del locale inoltre avrebbe dovuto essere in isolamento perché positivo al Covid.

"Il bar è un luogo dove si va a trascorrere del tempo con gli amici, non per uscirne con le ossa rotte": lo ha spiegato il questore di Monza, Marco Odorisio. "Ci sono state decine di telefonate di persone spaventate per le grida, per le sprangate - ha proseguito Odorisio - alcune auto dei residenti sono state danneggiate a sprangate". Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, due dei partecipanti alla rissa, in macchina, stavano sgommando e puntando i clienti all'esterno del locale. Il provvedimento, ha concluso il Questore, "è cautelare e preventivo per tutelare la sicurezza pubblica e per rispondere alle richieste della cittadinanza, dà la possibilità al gestore di mettere un punto e ricominciare da capo, in caso contrario rischia la revoca della licenza". È in corso un'indagine per risalire alle cause degli scontri, a quanto emerso partiti da una precedente lite all'interno del locale, che ha poi portato ad una "spedizione punitiva".