Maturità ed Europei, le sfide di Edo

In una sola giornata gli orali al liceo Parini e il volo per la Finlandia per il campione di tennistavolo in carrozzina

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di Alessandro Crisafulli

"Un anno concentrato in due settimane, indimenticabili". Tra fine giugno e inizio luglio è stato un periodo incredibile, per Edoardo Casati, campione 19enne di tennistavolo.

Un luna park di emozioni, sudore, sorrisi, impegno e divertimento: prima i campionati italiani, poi la maturità linguistica al liceo Parini di Seregno, quindi gli Europei in Finlandia indossando la maglia azzurra. Senza un attimo di respiro. "Ora a luglio continuerò ad allenarmi, poi staccherò un po’ per riposarmi", racconta questo ragazzo di grande sensibilità, tenacia e intelligenza che nel ping pong ha trovato la sua strada, senza dimenticare gli studi. E cercando di dimenticare le sofferenze del passato e le difficoltà quotidiane. Edo infatti è in carrozzina, tetraplegico. Il capitolo brutto della storia, inizia nel settembre di sei anni fa, quando gioca a calcio negli Esordienti del Vedano. Difensore centrale. Un tremendo infortunio gli causa una lesione midollare. Inizia il calvario. La rianimazione, poi il ricovero nell’Unità spinale. Un anno al Niguarda di Milano. Poi torna a casa e inizia il liceo. Dopo due mesi, però, sta di nuovo male e devono fargli una delicata operazione allo stomaco. Un altro anno ko, una decina di interventi. Poi, durante la riabilitazione in palestra, il primo approccio con la racchetta e la scintilla che scocca. Fino a farlo diventare, già qualche anno fa, campione italiano. "Agli ultimi Italiani invecesono arrivato terzo – racconta – poi mi sono tuffato sulla maturità, che ho affrontato con grande serenità. Come traccia ho scelto quella sull’iperconnessione al web e ai social network. La giornata degli orali, poi, come dimenticarla: la mattina a scuola, la sera sull’aereo per la Finlandia". Destinazione Europei, la sua prima competizione ufficiale con la maglia Azzurra. Un’avventura affascinante: "C’è stato un rimescolamento delle classi e mi sono trovato contro avversari con una mobilità superiore alla mia, è stata durissima. Però conta poco. Conta che ho incontrato ragazzi provenienti da Francia, Norvegia e Spagna; le cerimonie di apertura e chiusura sono state emozionanti, la maglia azzurra, l’inno nazionale, il villaggio, a ripensarci mi vengono i brividi, mi sono veramente goduto questa esperienza". Nella gara a squadre è arrivata una medaglia di bronzo, "che premia tutti gli sforzi miei e quelli della mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto".