Marco Talarico festeggia il miglior contributo tecnico

Il giovane regista lissonese Marco Talarico ha vinto il premio come Miglior contributo tecnico a Venezia con il cortometraggio "At Least I Will Be 8 294 400 Pixel", incentrato sull'Intelligenza Artificiale e la ricerca dei ricordi. Talarico, 24enne, ha raccontato che il corto è il suo lavoro di esordio e rappresenta il suo progetto di tesi alla Naba di Milano.

Marco Talarico festeggia il miglior contributo tecnico

Il regista lissonese Marco Talarico premiato al Lido di Venezia

Premiato a Venezia con la sua opera prima, un cortometraggio che ha al centro un ragazzo, una ragazza, l’Intelligenza Artificiale e la ricerca dei ricordi. È l’esperienza del giovane regista lissonese Marco Talarico, che con il suo “At Least I Will Be 8 294 400 Pixel“ ha ottenuto il premio come Miglior contributo tecnico alla Settimana Internazionale della Critica, nella sezione Short Italian Cinema, manifestazione parallela dell’81esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il riconoscimento al 24enne brianzolo è arrivato "per l’immagine autogenerata che si fa archivio nella ricerca della memoria", così la motivazione della giuria composta da professionisti dell’industria cinematografica del calibro di Giulia Achilli, Simone Bozzelli ed Elena Ciofalo.

Talarico era stato selezionato tra i 7 finalisti di questo concorso internazionale riservato ai corti e inserito nel Festival che si svolge in Laguna. "Questo cortometraggio è il mio lavoro di esordio – racconta –. Già dopo la selezione alla Sic ero molto contento, perché era uno degli obiettivi che mi sarebbe piaciuto raggiungere e ci sono riuscito. Poi è arrivato anche il premio, che è stato il coronamento del percorso fatto. A Venezia è stata un’esperienza bellissima: far vedere il film a una sala piena di 600 persone non capita tutti i giorni, è stato elettrizzante". Il suo corto è il progetto di tesi con cui si è laureato quest’anno alla Naba, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, in media design e arti multimediali. Prodotto dalla stessa Naba e distribuito da Premiere Film, racconta di un ragazzo che, dopo aver provato a ricostruire le foto di una vacanza passata grazie a un software di intelligenza artificiale, decide di intraprendere un viaggio nel Paese in cui ricordava di essere stato, la Georgia. Utilizzando messaggi di testo come diario di viaggio, il suo obiettivo è creare nuovi ricordi e al contempo incontrare la ragazza che crede possa essere custode di quelli passati.

"Il corto è una sorta di film-saggio che tratta vari temi, come la cultura visuale, la dispersione dell’io in questo mondo liquido in cui stiamo vivendo, l’abbondanza delle immagini – spiega Talarico –. È la storia di un ragazzo che prova a ricostruire, con l’intelligenza artificiale, un viaggio in Georgia fatto anni prima, e che poi decide di partire per ripercorrere quel viaggio. La giuria ha apprezzato l’aspetto innovativo del film dal punto di vista tecnico". Il regista 24enne vive a Lissone: sempre in Brianza, a Muggiò, ha frequentato l’istituto tecnico; dopo due anni di università a scienze politiche in Statale, a Milano, ha cambiato rotta. "Durante il periodo del Covid ho pensato che volevo fare altro: mi sarebbe piaciuto fare cinema e mi sono buttato. Mi sono iscritto alla Naba e ho seguito questo percorso. Ora voglio continuare".

Fabio Luongo