
di Stefania Totaro
Chiesto il rinvio a giudizio per la “mantide della Brianza”. Il provvedimento è stato firmato dai pm della Procura di Monza Carlo Cinque e Marco Giovanni Santini, titolari delle indagini su Tiziana Morandi, la 47enne residente a Roncello accusata di avere narcotizzato con benzodiazepine e poi rapinato una decina di uomini tra i 27 e gli 84 anni. Su di lei gravano una ventina di capi di imputazione, per reati che vanno dalla rapina alle lesioni, dall’utilizzo indebito di carte di credito alla violazione della legge sugli stupefacenti riferita al possesso e alla somministrazione dei potenti farmaci tranquillanti per cui gli inquirenti hanno sequestrato nella sua abitazione alcune ricette ritenute falsificate, oltre a un certificato medico, altrettanto contraffatto, che le diagnostica una malattia terminale agli ultimi stadi.
Sabato mattina la 47enne si è presentata alla Procura di Monza per l’interrogatorio, accompagnata dalla legale, l’avvocata Alessia Pontenani. Un interrogatorio durato solo 5 minuti perché Tiziana Morandi ha consegnato una memoria scritta di suo pugno in cui respinge ogni addebito, negando di avere voluto truffare o rapinare gli uomini con cui è venuta in contatto. "Forse loro volevano qualcosa di diverso e per ripicca mi hanno denunciata. Ma io facevo solo massaggi. Non ho truffato nessuno", sostiene la presunta “mantide”. Il suo difensore ha prospettato per la 47enne il giudizio immediato. Invece i termini per spedirla direttamente a processo sono ormai scaduti e per la donna è partita un’usuale richiesta di rinvio a giudizio. Ora si attende che il Tribunale di Monza fissi la data per l’udienza preliminare, dove Tiziana Morandi potrà difendersi davanti al giudice tentando di essere prosciolta oppure decidere se affrontare il dibattimento (che vedrebbe la sfilata come parti offese o parti civili delle sue presunte vittime, tra cui anche molti anziani) o un rito alternativo come patteggiamento o rito abbreviato. Mai presa invece concretamente in considerazione l’ipotesi di sottoporre la 47enne a una perizia psichiatrica per sondare il suo stato di salute mentale, come ventilato da uno dei precedenti difensori che si sono succeduti e per cui la donna ha poi ritirato il mandato. Tiziana Morandi è ritenuta una "manipolatrice seriale" capace di costruire carta dopo carta un castello di bugie. A partire da come si presentava sui social con foto probabilmente ritoccate ad arte per attirare l’attenzione dell’altrui sesso perché il suo aspetto di persona è molto meno avvenente a detta di chi ha potuto vederla. Per finire ai vari espedienti per entrare in contatto con gli uomini, a cui si presentava, secondo l’accusa, come benefattrice per bimbi malati con i più anziani o come massaggiatrice con i più giovani.