
La donna ha 33 anni e stava soffrendo di un attacco di cistite
Costretta ad andare al pronto soccorso per farsi prescrivere un farmaco contro la cistite, dopo una inutile ed estenuante attesa alla guardia medica. È la vicenda raccontata da una giovane mamma di Brugherio al sindacato infermieri Nursind. Uno sfogo per quanto vissuto domenica sera.
La donna, 33 anni, in preda a un improvviso attacco di cistite, non avendo in casa il farmaco che abitualmente utilizza, si è rivolta alla farmacia di turno. Che, però, l’ha dirottata alla guardia medica essendo necessaria la ricetta. Arrivata all’ambulatorio di via Oberdan ha, però, dovuto telefonare al numero 116117 per poter accedere alla struttura, così come prevede il nuovo sistema.
L’operatore, dopo un primo triage telefonico, ha inoltrato la richiesta al medico di guardia e ha invitato la donna a citofonare e attendere. Malgrado la prassi non permetta l’ingresso in sala d’attesa, grazie al buon senso dei volontari presenti, la donna è entrata insieme al bambino e all’accompagnatore. Poi, quando il medico è uscito gli ha spiegato di trovarsi lì per la richiesta di una prescrizione per una crisi improvvisa e acuta di cistite.
Ma il dottore l’avrebbe invitata ad attendere: "Prima di prescrivere la ricetta e permettere alla donna di andare in farmacia e iniziare immediatamente la terapia, il medico di guardia avrebbe dovuto effettuare 6 telefonate a utenti che lo avevano già contattato. Inutile il tentativo della donna di chiedere di poterle dedicare un minuto prima ed effettuare la prescrizione: la prassi è prassi, non c’è tempo per buon senso e sensibilità”, l’accusa del sindacato. A quel punto la paziente, “esausta e in preda a forti dolori, è andata via in direzione pronto soccorso nella speranza di farsi prescrivere il farmaco”.