Maltrattamenti e disparità a Vimercate: laboratorio dell'autostima per ragazze

Ripartire dalle ragazze e dall'autostima: parte il laboratorio del Cadom, un centro aiuto donne maltrattate, per lavorare sulla fiducia e sulla consapevolezza di sé. Obiettivo: un cammino di affermazione senza compromessi.

Lotta alla violenza fra le pareti domestiche, ma anche alla disuguaglianza fra uomini e donne, si riparte dalle ragazze e dall’autostima. Via ai laboratori del Cadom, il Centro aiuto donne maltrattate, per lavorare su se stesse aperto a ragazze fra i 16 e i 24 anni. A tirare le fila Marina Teli, la psicologa-analista che guiderà le partecipanti fra esercitazioni pratiche, letture e teatro.

Tre incontri a numero chiuso al San Gerolamo, a Vimercate "per lavorare sulla fiducia – spiega Maria Teresa Foà, assessora ai Servizi sociali –. Sono contenta di riprendere la collaborazione con il gruppo monzese che era presente in città e che ora torna sul nostro territorio grazie alla relazione che abbiamo rinnovato quando il Centro ha portato in aula il problema della violenza su mogli e fidanzate e più in generale della condizione femminile. Con questo progetto agisce in termini di prevenzione sulle giovanissime rafforzando il proprio impegno".

Il percorso parte dal divario con i coetanei difficile da colmare. "Perché le ragazze sovrastano a scuola i compagni – chiedono le volontarie – e poi soccombono nella corsa ai posti che contano nel mondo del lavoro?". È una delle tante domande alle quali si proverà a dare una risposta da venerdì a domenica. Obiettivo, un cammino di affermazione senza compromessi. "Gli uomini imparano a cavarsela e a mettere alla prova le proprie capacità anche quando non sono in linea con le aspettative, le donne rischiano di fidarsi poco delle proprie abilità perché tendono a pensare di poter ottenere risultati soltanto con il massimo sforzo intellettuale e questa auto-condanna al perfezionismo rischia di trasformarsi in un limite. Anche l’insicurezza di fondo è una conseguenza culturale della disparità di genere dal punto di vista storico, economico e sociale". La consapevolezza di sé è il primo passo "potenziato dal gruppo e dallo scambio di esperienze".

Barbara Calderola