Tutto è nato con una osteria, l’attività di famiglia è diventata quella del bar. Alla fine la trasformazione ha portato a dare vita a una delle enoteche più storiche e apprezzate di tutta la Brianza. Davvero una storia importante quella della famiglia Stoppello, che celebra i 65 anni di attività e che, attraverso la sua evoluzione, ha contribuito anche a educare al bere tante persone.
"Ad avviare l’attività – racconta Serena Stoppello – erano stati i miei nonni Giovanni e Caterina. Erano arrivati qui dalla Puglia e avevano deciso di aprire un’osteria. Non era in questo spazio in via Bellini, bensì vicino alla chiesa. Il trasloco è avvenuto poco dopo, nel 1961, quando l’attività si è orientata più alla vendita del vino che alla cucina. Vendita con mescita, visto che qui c’era un bar, finché nel 1991 ha preso in mano le redini dell’attività mio papà Flavio. Ha dato un nuovo impulso, anche una nuova impostazione, trasformando l’attività di famiglia in enoteca. La scelta è stata quella di puntare non sui grandi nomi, bensì su piccoli produttori in grado di proporre vini di qualità. Quando chiudeva l’attività nel fine settimana, mio papà si metteva al volante del furgone e andava a scoprire cantine interessanti".
Quell’impostazione è rimasta a tutt’oggi. Anche con l’ingresso della terza generazione, ovvero Giacomo Stoppello. Nuova generazione, nuove sensibilità: ha subito pensato all’aspetto più comunicativo con l’introduzione del sito Internet aziendale e con i social network. Ha sviluppato anche la parte dell’e-commerce. La specificità dell’enoteca, tuttavia, non è affatto cambiata.
E poi, ormai da diversi anni, al suo fianco anche la sorella Serena che, in particolare, ha iniziato a farsi carico dell’organizzazione degli eventi e dei corsi di avvicinamento al vino con la collaborazione di esperti del settore. "Una caratteristica che ci rende un po’ unici – afferma Serena – è la specializzazione nei vini francesi. Nel consumatore c’è forse un po’ di diffidenza iniziale nei confronti dei prodotti francesi, ma devo rilevare che fanno in fretta ad apprezzare e a cercare di nuovo quei vini. Sì, anche il consumatore negli anni è cambiato: ora è più competente, appassionato e curioso".