FABIO LUONGO
Cronaca

L’opposizione sale sull’Aventino: "Ci vogliono mettere il bavaglio"

I consiglieri di minoranza non parteciperanno più ai lavori finché non sarà ripristinato il vecchio regolamento

L’opposizione sale sull’Aventino: "Ci vogliono mettere il bavaglio"

L’opposizione sale sull’Aventino: "Ci vogliono mettere il bavaglio"

Opposizioni sull’Aventino. I 9 consiglieri di minoranza si ritirano per protesta dal Consiglio comunale e fuori resteranno finché non verrà sconfessato, o quantomeno corretto, il nuovo regolamento dell’assemblea, bollato come un "bavaglio".

È la dura presa di posizione decisa ieri, in maniera unitaria, da tutti i rappresentanti d’opposizione (centrosinistra, liste civiche e anche Prima Lissone, formazione capeggiata dall’ex sindaco leghista Fabio Meroni): non parteciperanno più ai consigli comunali né alle commissioni in municipio fino a quando non sarà stato modificato il regolamento incriminato. Nel mirino l’approvazione, l’altra sera, da parte della maggioranza di centrodestra di una serie di cambiamenti alle norme che guidano le sedute del “parlamentino“ locale. In particolare il taglio dei tempi a disposizione per gli interventi e quello dei consiglieri che potranno parlare in sede di comunicazioni, ossia il momento a inizio seduta in cui i membri del “parlamentino“ portano all’attenzione pubblica problemi, disservizi e segnalazioni raccolte tra gli abitanti. Davanti alle nuove limitazioni le opposizioni hanno deciso di fare quadrato. "Tutte le modifiche attuate sono nella logica del “facciamo in fretta, tanto decidiamo noi“ - punta il dito Marino Nava, capogruppo del Listone -. All’interno di questa logica sono intervenuti come una scure cambiamenti inaccettabili. D’ora in poi durante le comunicazioni potrà parlare un solo consigliere per gruppo: questo vuol dire che se parlo io, ad esempio, non lo potranno fare i 617 voti di Concetta Monguzzi (l’ex sindaca di centrosinistra per due mandati, oggi all’opposizione, ndr). Col nuovo regolamento l’ora di comunicazioni è stata ridotta a 30 minuti, e il tempo per il singolo consigliere è passato da 8 minuti a 3".

"La maggioranza in forza dei propri numeri ha detto “questa è casa mia e qui comando io“, ma in una logica democratica non può essere così - spiega -. Hanno tagliato i tempi di parola, hanno usato la logica della clava. Finché non ci sarà almeno un timido segnale di ravvedimento non parteciperemo più a consigli e commissioni".