
L’opposizione raccoglie 644 firme
Più di 640 firme per dire no al nuovo regolamento del consiglio comunale e sollecitare l’Amministrazione a fare un passo indietro, annullando le recenti modifiche alle regole che guidano la vita del parlamentino locale, bollate dalle opposizioni come "un bavaglio" lesivo degli spazi di discussione e di democrazia, per il taglio dei tempi di parola a disposizione degli eletti. Tante ne hanno raccolte le minoranze lissonesi in calce alla petizione dal titolo “Sulle regole non si scherza“, portata avanti insieme da Pd, liste civiche di centrosinistra e dalla lista Prima Lissone guidata dall’ex sindaco leghista Fabio Meroni. Le 644 firme di residenti e il testo della petizione sono stati depositati in municipio, con la richiesta di discuterne in consiglio comunale: un passaggio possibile con almeno 350 sottoscrizioni, e che quindi in questo caso diventerà automatico.
A consegnare i documenti in Comune è stato Paolo Rivolta della lista Lissone al Centro, in qualità di presidente de “L’altro Consiglio“, il vero e proprio controconsiglio comunale messo in piedi dalle opposizioni dopo la scelta dell’Aventino: da oltre un mese, infatti, i 9 rappresentanti delle minoranze hanno deciso di ritirarsi per protesta dal parlamentino locale, non partecipando più alle sedute di consiglio e nemmeno a quelle delle commissioni in municipio, fino a quando non verrà sconfessato, o quantomeno corretto, il regolamento. L’obiettivo è far tornare sui propri passi la maggioranza di centrodestra, annullando il nuovo regolamento e riscrivendolo in modo condiviso. L’opposizione non contesta la legittimità delle nuove regole, quanto piuttosto il modo in cui sono state decise, senza condivisione, e gli effetti di restrizione degli spazi di discussione. F.L.