
di Antonio Caccamo
Le storie delle donne che tornano al lavoro dopo la nascita di un figlio raccontano molte volte di freni alla carriera, stipendi più bassi, discriminazioni e senso di inadeguatezza. Le lavoratrici madri restano, insomma, al palo. E spesso non sanno a chi rivolgersi per informarsi sui propri diritti oppure avere qualcuno su cui appoggiarsi nel delicato passaggio dalla maternità alla vita professionale.
Da venerdì troveranno a Vimercate, nello spazio di civico di via Cavour 74-76, uno sportello a loro dedicato. L’iniziativa si deve all’Associazione Sloworking, a Telefono Donna e Cgil Monza e Brianza. E’ l’ultima nata all’interno del progetto "Win-Win, se una donna lavora ci guadagnano tutti" finanziato da Regione Lombardia. Le donne avranno a disposizione un team di professionisti formato da avvocati, consulenti del lavoro, psicologi e coach con cui confrontarsi sui temi dei rapporti con il datore di lavoro, dell’organizzazione familiare e lavorativa, e nella gestione degli aspetti emotivi legati al cambiamento di ruolo. Le discriminazioni subite dalle lavoratrici madri non sono fantasie. Sono storie di vita vissuta che trovano riscontro nei numeri e nei racconti delle donne. Un’indagine sull’occupazione femminile e maschile nelle imprese con più di 100 dipendenti in Lombardia curata nel 2019 dalla Consigliera regionale di Parità rileva che nelle imprese lombarde il divario di genere si riassume in una minore presenza femminile, una maggiore difficoltà per le donne ad accedere a livelli contrattuali o qualifiche professionali superiori e più remunerative, ottenere credibilità per raggiungere ruoli di leadership. Innumerevoli anche gli esempi di studentesse brillanti, laureate eccellenti "scelgono" progressivamente di ritirarsi "a vita privata".
Lo spazio di ascolto è sostenuto anche dal Consiglio Pari Opportunità della Regione Lombardia. "Speriamo che lo spazio d’ascolto possa essere un punto di riferimento a favore delle donne lavoratrici e uno spunto di crescita e arricchimento per le aziende e le istituzioni", dice la Presidente, Letizia Caccavale "La diversità della donna non è finalizzata all’affermazione di sé ma genera e costruisce la famiglia e il bene comune. La maternità è un valore aggiunto, aiutiamoci a comprenderne la portata." Si tratta però di sradicare gli stereotipi di genere, in particolare quello sulla presunta incompatibilità tra il ruolo di (buona) lavoratrice e quello di (buona) madre.
"E’ necessario intervenire su tutti i fattori che determinano il futuro di molte lavoratrici madri. Su quelli più subdoli che non dipendono dalle donne: ambiente di lavoro ostile, demansionamenti, incrinarsi della fiducia dei responsabili, scarsa solidarietà di colleghi e colleghe. Ma anche su quelli endogeni: senso di colpa, inadeguatezza, fatica, isolamento, calo dell’autostima, adeguamento al ribasso delle proprie ambizioni", racconta Vanessa Trapani, presidente dell’Associazione Sloworking. Per prenotare un colloquio gratuito, è suffficiente mandare una mail all’indirizzo ascolto@sloworking.it. Si verrà poi ricontattati per raccogliere maggiori informazioni ed essere messi in contatto con il professionista più indicato ad accogliere il bisogno. "Come madre che lavora e ha un genitore disabile sono molto orgogliosa di aver sostenuto questo progetto", dice Simona Ghedini, assessora alle Politiche sociali di Vimercate.