Lo scandalo delle protesi: "Ho valutato 900 cartelle . Ecco i 91 interventi inutili"

L’ortopedico della Procura Antonino Previtera ha individuato i casi sospetti. Ma sono solo 22 i pazienti che si sono costituiti parti civili per lesioni gravi.

Lo scandalo delle protesi: "Ho valutato 900 cartelle . Ecco i 91 interventi inutili"

Lo scandalo delle protesi: "Ho valutato 900 cartelle . Ecco i 91 interventi inutili"

"Ho valutato 900 cartelle cliniche e oltre 6.000 radiografie e ho selezionato solo i casi di evidente mancanza dei presupposti per giustificare un intervento chirurgico". Al banco dei testimoni del Tribunale di Monza il professor Antonino Previtera, ortopedico di lunghissimo corso e docente universitario, chiamato come consulente della Procura di Monza nell’inchiesta che ora ha portato al processo per le presunte lesioni gravi ai pazienti per le protesi al ginocchio. Ma già cinque imputazioni sono state cancellate dalla prescrizione. Sono solo 22 i pazienti che si sono costituiti parti civili al dibattimento nei confronti dei chirurghi ortopedici Marco Valadè e Fabio Bestetti e che vede come responsabile civile il Policlinico di Monza dove erano in servizio. Tre le parti civili che si sono costituite nei confronti di Bestetti e 19 nei confronti di Valadè. Ma sono 91 gli interventi chirurgici individuati dal consulente tecnico come sospetti, alcuni dei quali risalgono al 2014 e 2015. A Valadè sono stati contestati 76 casi (5 già prescritti), a Bestetti 15. L’inchiesta ha inizialmente aperto il coperchio su reati di corruzione per cui Valadè e Bestetti hanno patteggiato pene tra i 3 anni e 4 mesi e i 2 anni e 8 mesi, concordate con la pm Manuela Massenz, insieme al responsabile commerciale in Italia dell’azienda francese delle protesi Ceraver, Denis Panico e alla stessa società per il primo filone dell’inchiesta.

Restano ancora alla sbarra (ma per corruzione per atti non contrari ai doveri di ufficio) il chirurgo ortopedico Claudio Manzini, luminare nei traumi al ginocchio, in servizio agli Istituti clinici Zucchi, oltre a tre dirigenti francesi della Ceraver e il responsabile commerciale per la Lombardia Marco Camnasio. "Su Manzini non c’erano indicazioni di un intervento non indicato", ha confermato il professor Previtera. Secondo le indagini della guardia di finanza di Milano Panico e Camnasio, con il placet dei tre dirigenti francesi, sarebbero stati i promotori e organizzatori dell’associazione per reclutare medici disposti a scegliere le loro protesi, offrendo come corrispettivo denaro e altre utilità. Poi si è aperto anche il filone di indagine relativo a presunte lesioni personali gravi. Valadè e Bestetti sostengono di avere agito solo per il bene dei pazienti, tanto che alcuni di loro sono rimasti a farsi curare anche dopo lo scoppio dello scandalo.