FABIO LUONGO
Cronaca

Lissone oltre il Covid. L’albero della rinascita

Presentato il progetto che ricorda le vittime della pandemia e guarda avanti. L’opera è alta 3 metri ed è stata ideata dagli studenti dell’istituto Meroni.

Lissone oltre il Covid. L’albero della rinascita

Lissone oltre il Covid. L’albero della rinascita

Un’opera alta 3 metri a forma di albero, come simbolo di rinascita, per trasmettere luce e speranza dopo la lunga fase buia e difficile legata alla pandemia degli anni appena trascorsi. Un’opera ideata dagli studenti dell’Istituto Giuseppe Meroni, su incarico del Comune. Sarà questo il monumento che presto in città ricorderà tutte le vittime del Covid. L’opera troverà posto a due passi dal municipio, in piazza IV Novembre, accanto ai giardini della biblioteca, nell’aiuola tra la storica fontana e la rotonda caratterizzata da un macchinario-monumento della Brugola. La presentazione della creazione si è tenuta ieri mattina, alla presenza dell’amministrazione, dei professori e dei ragazzi del Meroni: in attesa del monumento vero e proprio, che stando alle assicurazioni della Giunta dovrebbe essere pronto entro il 18 marzo 2025, nello stesso punto sarà temporaneamente collocato nei prossimi giorni un modello in argilla dell’opera, un prototipo in attesa della realizzazione del progetto definitivo. L’albero, battezzato “3D Lined“, è frutto del lavoro degli studenti del corso serale dell’Istituto Meroni, mentre l’argilla del prototipo è stata modellata dai ragazzi del biennio del liceo artistico. Il monumento avrà un serbatoio di raccolta dell’acqua interrato, un tronco in plastica riciclata e riciclabile stampata in 3D e pannelli in fibra di cocco, su cui crescerà il verde verticale, e in cima un cono di raccolta dell’acqua piovana, con pannelli solari che alimenteranno le luci a led sottostanti. "La volontà è quella di ricordare l’esperienza della pandemia e dare un messaggio di ritorno alla convivialità, allo stare assieme – ha spiegato la sindaca Laura Borella –. L’iniziativa è stata anche un modo per dare voce ai giovani, su come hanno vissuto quel momento particolare". "Volevamo dare un senso di rinascita, di ritorno alla normalità, e quindi si è pensato a qualcosa di diverso dalla classica stele – hanno raccontato la preside e il vicepreside del Meroni, Valentina Calì e Lucio Casciaro –. Il messaggio è la speranza per un futuro di nuova vita". Apprezzamento per il lavoro di ragazzi e docenti del Meroni è arrivato dalle opposizioni, che hanno contestato alla Giunta mancanza di condivisione e coinvolgimento nell’iniziativa.