Alessandro Crisafulli
Cronaca

La Lega a Lissone e Desio: «Sgomberiamo quel campo nomadi»

Lumbard all'attacco dell’area attrezzata di via Del Guado, occupata da 15 anni

Una veduta del campo nomadi

Lissone (Monza e Brianza), 8 marzo 2015 - Il caso della fabbrica degli abusi emersa nel terreno accanto al campo nomadi regolare di Lissone, al confine con Desio, diventa una patata bollente anche politica. Con la Lega Nord di entrambi i Comuni che rinfocola la polemica e si scaglia contro le amministrazioni coinvolte, entrambe di centrosinistra.

E se a Desio parla di città allo sbando, Lissone chiede, per voce del consigliere comunale Andrea Crippa, «lo sgombero immediato del campo nomadi e una maggiore attenzione alle famiglie italiane in difficoltà».

Una richiesta per certi versi choc, visto che il campo regolare è lì da ormai 15 anni, peraltro voluto proprio da un altro lumbard, l’allora sindaco di Lissone Fabio Meroni (che cercò di spostare verso Desio l’area non troppo gradita).

Insomma, i due leghisti non le mandano a dire: «A Lissone la situazione sta diventando intollerabile - sbotta Crippa - il Comune e le forze dell’ordine devono intervenire prima possibile per ripristinare l’ordine intorno all’area di via Del Guado. Gli zingari gestiscono la discarica abusiva piena di rottami e fusti di liquidi che vengono venduti al mercato nero senza che nessuno intervenga. Il sindaco di Lissone andrebbe denunciato per collusione in quanto si disinteressa di tutto ciò che sta succedendo nel campo nomadi nonostante la presenza delle telecamere e di prove inoppugnabili».

In realtà i carabinieri di Lissone sono usciti all’istante, appena Il Giorno ha sollevato la questione. Intimando ai nomadi di sgomberare immediatamente il terreno (operazione in gran parte terminata). A loro era stato dato un ok “a voce” per parcheggiare alcuni automezzi, ma si sono presi molte altre libertà, riempiendo l’area agricola di discariche di rottami, depositi, recinzioni, rifiuti e quant’altro. Con un viavai impressionante di furgoni e camion, con un carica e scarica, sotto gli occhi di tutti. Compreso quello della telecamera che si affaccia sull’ingresso del campo.

Rincara Crippa: "Non c’é scritto da nessuna parte che il Comune di Lissone debba per forza garantire un’area ai rom e quindi chiedo lo sgombero immediato del campo nomadi e una maggiore attenzione alle famiglie italiane in difficoltà".

E il collega Andrea Villa aggiunge: "I risultati della politica dei due sindaci di centrosinistra Concettina Monguzzi e Roberto Corti politiche sono la discarica abusiva in un terreno a cavallo tra i due comuni".

Una vicenda che ha riacceso i riflettori su una struttura dove, da anni, nel silenzio, si registrano altre sicure anomalie: i 5 stalli a disposizione del Comune di Desio, da convenzione, che lo stesso non ha mai potuto usufruire per l’ostracismo netto dei 100 Sinti residenti nel campo nei confronti di altri rom “estranei“ e il fatto che il campo è nato come struttura per soggiorni provvisori. Non certo di 15 anni. Quindi, in teoria, tutti gli attuali abitanti sono “abusivi“, ma lasciati lì dai Comuni, da sempre, per quieto vivere.