BARBARA APICELLA
Cronaca

L’incontro fra Bianca e Imma Insieme contro la leucemia

La pensionata ha “adottato” la giovane donna ora curata al San Gerardo. Intanto sabato arriverà a Monza da Leopoli un nuovo pullman di profughi

di Barbara Apicella

Bianca aveva già preparato la stanza, riempito la dispensa e organizzato ogni comodità per accogliere Imma, la giovane mamma che dall’Ucraina stava arrivando a Monza. Ma domenica quando Imma è arrivata in pullman all’oratorio San Gerardo è stata subito trasferita in ospedale. E Bianca ha deciso che le sarebbe stata al fianco anche durante la sua degenza nell’attesa del ritorno a casa. Una storia carica di umanità e di generosità quella raccontata da Agostino D’Antuoni – l’avvocato monzese che sta organizzando i viaggi della salvezza di bambini, donne e anziani che scappano dalle bombe dell’Ucraina. "Per me Imma è come una figlia – fa sapere Bianca, pensionata monzese –. Ero felice di accoglierla in casa. Sapevo che aveva problemi di salute, ma quando l’hanno ricoverata non ci ho pensato due volte e la sto seguendo ogni giorno". Imma è seguita dai medici dell’ospedale San Gerardo di Monza, ma anche e soprattutto dalla sua “mamma“ italiana. Ha chiesto alla direzione di poter andare a farle assistenza, e le porta biancheria pulita. Ma soprattutto un sorriso e tanto affetto. "Purtroppo Imma ha dovuto lasciare il suo bimbo e il marito in Ucraina. Ci stiamo attivando per farli arrivare a Monza prima possibile", spiega D’Antuoni. Ma quella di Imma e Bianca non è l’unica storia di solidarietà. "L’integrazione è stata naturale e immediata – prosegue D’Antuoni –. Anche dopo quell’abbraccio iniziale tra mamme italiane e mamme ucraine. Si sono sentite subito parte della famiglie". Tanto che, dopo pochi giorni dall’arrivo, hanno chiesto di poter lavorare. "Non vogliono pesare sulla famiglia. Chiedono di potersi rendere utile, di contribuire e aiutare gli italiani che hanno aperto loro le porte di casa".

Il primo passo è l’abbattimento delle barriere linguistiche.

"Mi chiedono di organizzare corsi di lingua. Gli italiani vogliono imparare i rudimenti dell’ucraino, almeno per interfacciarsi con le necessità quotidiane. E gli ucraini chiedono di partecipare a corsi di italiano e di inglese, visto che la conoscenza della lingua più diffusa al mondo è molto bassa". I primi a sentirsi a casa sono stati i bambini. Adesso le famiglie si stanno organizzando per permettere ai minori di partecipare alle attività sportive, coinvolgendoli anche con il calcio, il basket e il nuoto. Sabato arriverà da Leopoli un nuovo pullman di profughi. Un pullman messo a disposizione da un imprenditore ucraino.

"In queste ore i profughi stanno raggiungendo Leopoli da tutta l’Ucraina. Poi partiranno per Monza. Abbiamo bisogno di famiglie che, anche se solo per pochi giorni, possono darci una mano con l’accoglienza. Ogni piccola goccia è importante in questo straordinario mare della solidarietà".